Un Iran indebolito di fronte a nuove sfide
All’interno i disordini sociali e una crisi economica sempre più profonda. All’esterno il collasso degli alleati, con la leadership di Hamas e Hezbollah decimata da Israele e il regime di Bashar al-Assad deposto dal gruppo jihadista guidato da Abu Mohammed al-Jawlani. È un Iran indebolito quello che si appresta ad affrontare il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. La cui Amministrazione starebbe già valutando nuove sanzioni contro Teheran oltre che raid aerei preventivi per impedirgli di costruire un’arma nucleare. Sanam Vakil, direttrice del programma Medio Oriente e Nord Africa presso la Chatham House di Londra, afferma che la leadership iraniana sta vivendo le sfide più profonde che abbia mai visto da anni, e questo potrebbe spingere Teheran a negoziare un compromesso con l’Occidente.
La difficile situazione economica dell’Iran
C’è una finestra ristretta nella quale il regime sarà desideroso di negoziare e Trump avrà lo slancio per ottenere ciò che vuole vendere, ha detto Vakil. Ma il tempo non è dalla parte di Trump. La sua squadra vorrà un compromesso che Teheran potrebbe non essere pronto ad accettare. Per l’Iran si prospetta una situazione dolorosa in arrivo, sostiene. La valuta iraniana ha chiuso il 2024 a un minimo storico di 821.500 rial per dollaro, in calo del 40% rispetto all’inizio dell’anno. Il prodotto interno lordo pro capite è sceso del 45% dal 2012, quando le sanzioni sono aumentate sul suo programma nucleare a 4.465,60 dollari l’anno scorso, secondo la Banca Mondiale.
Proteste e malcontento crescente
La debolezza dell’Iran si vede anche nelle proteste sempre più frequenti per questioni economiche. I commercianti, i pensionati, gli infermieri, gli insegnanti e i lavoratori nel settore delle telecomunicazioni protestano contro l’inflazione alle stelle e i ritardi nei pagamenti. Anche nel settore petrolifero le proteste sono aumentate, con i lavoratori dell’impianto petrolchimico di Abadan che hanno protestato per tre mesi per gli stipendi non pagati. Le manifestazioni stanno diventando sempre più politicizzate, con alcune persone che criticano il regime per essere concentrato sulla sua agenda ideologica piuttosto che sull’economia.
La crisi energetica e alimentare in Iran
La carenza di energia dovuta a anni di cattiva gestione e investimenti insufficienti ha aggravato la crisi. Gli impianti industriali hanno prodotto al 41% della loro capacità a causa della carenza di elettricità e gas naturale. Anche la produzione alimentare è a rischio, con la minore produzione tra i fornitori di pollame e carne a causa della mancanza di energia. La sicurezza alimentare è a rischio e la produzione agricola potrebbe subire danni a causa della carenza di gas naturale.
La necessità di evitare nuove sanzioni
Con la prospettiva di nuovi aumenti dei prezzi dei generi alimentari e una parte significativa della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà, Teheran cerca di evitare la prospettiva di nuove sanzioni. Il ministro degli esteri iraniano ha dichiarato la disponibilità del paese a riprendere i negoziati sul nucleare in cambio della revoca delle sanzioni. Tuttavia, l’Iran si prepara per un confronto epocale con Trump, con meno margine di manovra rispetto al passato.