SAN MARTINO DEL CARSO/GORIZIA – Nel 1916, la voce struggente di Giuseppe Ungaretti si levava dalla sua celebre poesia “San Martino del Carso”, descrivendo con poche parole l’amara desolazione causata dalla guerra. Oggi, a oltre un secolo di distanza, gli stessi luoghi che hanno visto l’orrore del conflitto mondiale si trasformano in un percorso di speranza e connessione. Si chiama Walk2Spirit, il progetto che propone il cammino ITER GORITIENSE, un tragitto transfrontaliero di 82 chilometri che collega Aquileia, in Italia, a Sveta Gora in Slovenia. Questo cammino vuole rappresentare un percorso di unione tra le due nazioni, da sempre divise da conflitti storici e recenti, attraversando il confine italo-sloveno, simbolo di divisioni passate.
Un cammino di speranza e riconciliazione
Il progetto Walk2Spirit è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021-2027 e vede come partner principali il Santuario di Sveta Gora in Slovenia e la Fondazione SoCoBa che gestisce la Basilica Patriarcale di Aquileia. Il cammino si propone come un’iniziativa simbolica per il dialogo e la speranza, in linea con il tema del Giubileo 2025, che invita a diventare “Pellegrini di speranza”. A partire dal 8 febbraio 2025, data che coincide con il compleanno di Ungaretti e la morte del poeta sloveno France Preseren, il percorso sarà aperto ai pellegrini e ai turisti della Capitale Europea della Cultura, Nova Gorica e Gorizia, che offriranno un’occasione unica per camminare insieme, fianco a fianco, senza barriere e confini.
Un viaggio spirituale e culturale
Il cammino si snoda attraverso paesaggi suggestivi, attraversando il Carso e i luoghi storici che parlano di un passato di conflitto, ma anche di speranza e rinascita. Da Aquileia a Sveta Gora, il percorso è pensato per essere vissuto in gruppo o in solitaria, a piedi o in bicicletta, e si inserisce nel progetto di valorizzazione della Capitale Europea della Cultura 2025. Ogni pellegrino che percorrerà il cammino riceverà le Credenziali #borderless, un “passaporto” che certifica ogni tappa compiuta, fino al rilascio del “Testimonium”, il documento finale che certifica il completamento dell’intero cammino.
Un progetto che guarda ai giovani e al futuro
Mattia Vecchi, project manager di Fondazione So.Co.Ba, sottolinea come il cammino sia una risposta concreta a un’Europa che deve imparare a convivere nel rispetto delle diversità: «Attraverso il cammino Iter Goritiense vogliamo trasmettere un messaggio di speranza per un mondo migliore, dove il dialogo prevalga su ogni conflitto. Un cammino che, oltre a favorire l’incontro culturale tra Italia e Slovenia, mira a sensibilizzare i giovani, che, nel 2025, percorreranno questi sentieri per conoscere le radici spirituali e culturali del nostro territorio».
L’innovazione digitale: tracce GPX per ogni tappa
In un’ottica di modernità e inclusività, il cammino offre anche la possibilità di scaricare le tracce GPX delle singole tappe dal sito ufficiale del progetto (www.itergoritiense.eu), rendendo il percorso accessibile anche tramite dispositivi GPS. Queste tracce permetteranno ai pellegrini di orientarsi facilmente durante il cammino, aggiungendo un supporto digitale al tradizionale viaggio spirituale.
Il cammino tra passato e futuro
L’Iter Goritiense non è solo un cammino fisico, ma anche simbolico. Si tratta di un percorso che, passando dai campi di Aquileia alle terre del Carso, raggiunge Sveta Gora, un luogo di contemplazione e spiritualità che offre un panorama mozzafiato sui monti goriziani. Il cammino si inserisce nella lunga tradizione di pellegrinaggi, ma con un valore aggiunto: il superamento dei confini storici e politici, abbracciando il futuro di un’Europa pacificata, che ha imparato dalle ferite del passato e che oggi può guardare insieme, al di là delle differenze, verso un mondo di pace e collaborazione.
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