Nick Kyrgios e Jannik Sinner: la polemica sul doping nel tennis
Il confronto tra Nick Kyrgios e Jannik Sinner si infiamma di nuovo. Il mondo del tennis si ritrova a parlare di doping con la sospensione di Iga Swiatek, numero 2 nel ranking Wta. Kyrgios, tennista australiano, riprende la sua battaglia contro il giocatore italiano. Sinner, trovato positivo al clostebol nella primavera del 2024, è stato scagionato dall’International Tennis Integrity Agency ma rischia una squalifica a seguito del ricorso presentato dalla World Anti-Doping Agency (Wada) al Tribunale Arbitrale dello Sport.
Swiatek è stata sospesa per un mese a causa di una positività derivante da una contaminazione legata all’assunzione di un farmaco contenente melatonina e regolamentato senza prescrizione medica. Il prodotto è in vendita in Polonia e viene utilizzato, tra le altre cose, per i problemi di jet lag.
La situazione riaccende il dibattito sul caso di Sinner e solleva interrogativi su chi chiede sanzioni severe indipendentemente dalla valutazione dei fatti. Da agosto, Kyrgios ha richiesto una squalifica severa per Sinner. Ora, con il caso Swiatek al centro dell’attenzione, l’australiano torna a esprimere la sua opinione. “Il nostro sport è compromesso”, scrive su X, riferendosi alla mancanza di credibilità legata alle sanzioni troppo blandamente applicate. Di seguito, una serie di tweet legati a Sinner.
Quando gli viene chiesto una previsione “audace” per il tennis nel 2025, Kyrgios risponde: “Il nostro numero 1 non fallirà un test antidoping”. In risposta a chi ipotizza un complotto nel tennis perché “pensano che siamo tutti stupidi”, l’australiano replica: “Entrambi (Sinner e Swiatek, ndr) semplicemente non sapevano”. Kyrgios non è l’unico a esprimere critiche nel circuito. Anche il canadese Denis Shapovalov, anch’egli contrario a Sinner, commenta in modo laconico “squalifica di un mese eh”.
La reazione di Fritz
Tuttavia, c’è chi non tollera giudizi superficiali. È il caso dello statunitense Taylor Fritz, numero 4 del mondo recentemente sconfitto da Sinner nella finale delle Atp Finals e a settembre nella finale degli US Open. “Ciò che mi infastidisce di queste situazioni non sono tanto i casi in sé”, afferma Fritz.
“È difficile conoscere esattamente cosa sia accaduto/tutti i dettagli in tutti questi casi specifici, quindi le chiacchiere non sono proprio la mia cosa preferita. È legittimo avere opinioni oneste, ma ciò che non riesco a capire e che mi sconvolge come giocatore è il pregiudizio assurdo dei tifosi di tennis che sostengono qualsiasi versione che si allinei alla loro posizione. Se un avversario del giocatore che appoggiano è positivo, diventano parte del team ‘chiamiamolo dopato/imbroglione/disonoriamolo il più possibile’. Se la questione coinvolge il loro giocatore preferito, allora è ‘innocente senza fare domande'”, dichiara l’americano.
“Come si può eliminare il pregiudizio personale e formare un’opinione informata e onesta? Anche se come giocatore riesci a dimostrare la tua innocenza (non sto dicendo che qualcuno lo sia o meno), le persone che supportano i giocatori avversari hanno pregiudizi nei tuoi confronti e continueranno sempre a sostenere ciecamente che sei un imbroglione. Questo mi rattrista profondamente per tutti i veri giocatori innocenti che devono affrontare tutto questo“, conclude.
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