In Carinzia l’eco-imprenditorialità, i business green e lo sviluppo basato sulla sostenibilità non sono tendenze passeggere ma realtà solide sulle quali investire per lo sviluppo della regione e per concorrere alla svolta ecologica necessaria a preservare il pianeta.
Un’economia green funzionante richiede strategie a lungo termine basate su politiche climatiche e industriali integrate; in questo la Carinzia si sta muovendo nella giusta direzione. Per facilitare la transizione verde delle aziende, nel land austriaco sono nate associazioni come Energieforum Kärnten, attiva da 10 anni sotto la direzione di Berndt Triebel.
Infatti, nell’ambito del “Green Deal” – il piano strategico che mira a contrastare il cambiamento climatico e il surriscaldamento globale – tematiche quali il bilancio ambientale, la neutralità carbonica, i report sulla sostenibilità o le quote di materiale riciclato nella produzione diventano delle sfide che gli imprenditori e le imprenditrici devono assolutamente affrontare. L’associazione Energieforum Kärnten aiuta le imprese a rispondere proprio a questi interrogativi, fornendo consulenza e creando network virtuosi.
“Il nostro principale desiderio è creare nella società consapevolezza per uno stile di vita sostenibile, al fine di gestire nel modo più rispettoso possibile le risorse che la natura ci offre. Da alcuni anni la nostra attività si concentra sul settore B2B. Accompagniamo oltre 400 aziende nel loro percorso verso una maggiore sostenibilità, le sottoponiamo ad audit ed eventualmente le premiamo con i sigilli di qualità.” – dichiara Berndt Triebel.
Durante questo processo emergono certamente numerose domande da parte delle aziende, per questo l’associazione mette a loro disposizione i suoi esperti, che le accompagnano lungo tutto il percorso e le inseriscono all’interno di network dove lo scambio è di per sé uno strumento utile a trovare soluzioni, soprattutto in relazione ad processo nuovo come quello della transizione verde.
Se si considera che il Green Deal contiene oltre 60 norme che devono essere rispettate, diventa necessario muoversi con un approccio olistico e soprattutto in anticipo, ed è proprio in questo senso che vengono supportati gli associati.
I principali ambiti di discussione rilevati da Energieforum sono tre. Da una parte ci sono le domande economico-strategiche, tipo “come devo approcciarmi strutturalmente al tema della sostenibilità?”. In tal caso è necessario affrontare il tema del reporting ESG. Dal 2024, infatti, le aziende che contano dai 250 dipendenti in su saranno soggette a obbligo di reporting e i dati devono ovviamente essere rilevati per tempo. Un altro aspetto d’interesse ruota attorno alla produzione sostenibile e alla parola chiave “equilibrio ecologico”. Un tema particolarmente significativo per le aziende più piccole, che fungono da fornitrici.
Le grandi aziende, infatti, possono compilare i loro bilanci ambientali solo se sono in possesso dei dati dei loro fornitori, che ovviamente devono rispettare gli standard di sostenibilità. Pertanto, tutte le aziende lungo la filiera devono poter denominare la propria impronta ecologica. Il terzo ambito riguarda soprattutto il tema dell’energia, con quesiti quali “come possiamo ridurre il consumo energetico?”, “Quali energie rinnovabili si possono ragionevolmente utilizzare per la mia azienda?”. Per tutte queste problematiche vengono offerti esempi di best practices, sono incoraggiati i sistemi di network tra le aziende e intervengono gli esperti.
La Carinzia è di per sé una regione molto soleggiata, il che favorisce naturalmente le condizioni per la produzione di energia mediante fotovoltaico. Ma ancora più determinanti del bel tempo sono le numerose aziende innovative e di successo che operano nella regione nel settore delle energie rinnovabili e sostenibili. Un network che già funziona in modo eccellente, il conseguente trasferimento facilitato di know-how tra i player e il potenziale a livello di partnership sono condizioni ideali per le aziende che desiderano insediarsi in Carinzia.
Non è quindi difficile credere che riusciranno a raggiungere la neutralità del carbonio che si sono prefissati entro il 2025. L’elettricità è già generata interamente da fonti rinnovabili, un quarto dell’agricoltura è biologica e in nessun luogo la carne viene prodotta con un’impronta di carbonio inferiore a quella della Carinzia. Se oggi questo può sembrare marginale, in futuro queste soluzioni saranno la norma.
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