Il caso di Cecilia Sala: una sfida per il governo italiano
La situazione di Cecilia Sala sta diventando un banco di prova per il governo italiano, coinvolto nella complessa dinamica della ‘guerra ombra’ tra Iran e Stati Uniti. Questo è quanto riporta il Wall Street Journal in un dettagliato articolo che ripercorre le tappe della vicenda fino alla recente dichiarazione del ministero degli Esteri di Teheran. In quest’ultima, l’Italia viene esortata a “respingere la politica americana di presa degli ostaggi”. Nonostante non sia stato espresso esplicitamente, c’è un evidente collegamento tra la situazione della giornalista italiana e quella di Mohammed Abedini, cittadino iraniano arrestato a Malpensa su richiesta degli Stati Uniti tre giorni prima di Sala.
La pressione sulla premier Giorgia Meloni
La premier Giorgia Meloni si trova sempre più sotto la pressione dell’opinione pubblica per garantire un rapido rilascio di Sala, come sottolinea il quotidiano americano. Secondo l’analisi del Wall Street Journal, se l’Italia dovesse rilasciare Abedini, respingendo la richiesta di estradizione degli Stati Uniti, potrebbe rischiare di irritare il presidente eletto Donald Trump, il quale intensificherà la sua strategia di ‘massima pressione’ sull’Iran. Questo potrebbe danneggiare gli sforzi di Meloni nel posizionarsi come uno degli interlocutori preferiti di Trump in Europa.
Secondo molti osservatori a Roma, l’esito più favorevole sarebbe un accordo rapido per la liberazione di Sala in cambio del rilascio di Abedini, prima dell’insediamento di Trump il 20 gennaio. Tuttavia, sia il sistema giudiziario italiano, che deve valutare la richiesta di estradizione degli Stati Uniti, sia il funzionamento interno del regime iraniano potrebbero non consentire un risultato entro quella data, conclude il giornale.