All’interno dell’area ospedaliera di San Donà di Piave sono iniziati i lavori per la realizzazione della nuova Centrale Operativa Territoriale (COT) dell’Ulss 4.
L’investimento di 350 mila euro, finanziati con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), prevede la riqualificazione di un edificio nato nel 1983 e destinato ad area lavanderia al piano terra e a servizio di guardaroba (attualmente non utilizzato) al primo piano.
La nuova COT sarà dunque collocata su una superficie complessiva di 233 mq, con ingresso indipendente e area operativa ubicata al primo piano, fornita di 4 ampi uffici oltre ai servizi igienici, locali di supporto, nuova impiantistica e nuova pavimentazione. Particolare attenzione è posta all’utilizzo dei materiali per la costruzione e per le finiture: riciclati e non inquinanti.
“La Centrale Operativa Territoriale dell’Ulss 4 avrà spazi più ampi e confortevoli. La sua funzione è probabilmente poco conosciuta ma estremamente importante nel coordinare ed integrare i servizi territoriali ed ospedalieri e tra territorio e la rete dell’urgenza-emergenza – argomenta il dg dell’Ulss 4, Mauro Filippi – . La nuova sede, che verrà inaugurata la prossima primavera, consentirà di potenziare e di gestire al meglio l’assistenza territoriale, fornendo una risposta più efficace ai bisogni sanitari, sociosanitari e sociali della popolazione. Una novità che interesserà questo servizio sarà il monitoraggio dei pazienti in assistenza domiciliare anche con l’utilizzo di avanzate piattaforme tecnologiche, come l’impiego della telemedicina e della teleassistenza”.
Attualmente la COT dell’Ulss 4 è ospitata nella sede del distretto sociosanitario di via Trento. L’attività svolta in questa struttura registra numeri importanti, da gennaio a settembre 2023 il personale qui impiegato ha processato 25 mila telefonate e 39 mila mail. Altrettanto impegnativa è stata la risposta fornita alla popolazione con la gestione di 4131 richieste di attivazione di dimissione protetta di cui 3280 provenienti delle unità operative ospedaliere e dalla Casa di Cura Anna e Sileno Rizzola e 851 provenienti dal territorio (medici di famiglia e pediatri di libera scelta).
Il 70% delle attivazioni di dimissione sono state verso il domicilio protetto (pazienti seguiti da ADI e Cure Palliative), il 30 % verso i Centri Servizi Residenziali, Ospedali di Comunità, Hospice e progetti sollievo.
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