E’ stata presentata stamattina a Gemona, nella cornice della festa del formaggio, la piattaforma e-commerce “Fattorie Friulane» (www.fattoriefriulane.it) promossa e gestita dall’associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia per portare oltre i confini regionali i prodotti alimentari e le specialità gastronomiche della regione. Prodotti a km-zero che dal prossimo 24 novembre saranno disponibili a portata di un click.
Alla vetrina virtuale hanno aderito fin qui 60 produttori per un numero complessivo di referenze ordinabili che in fase di avvio sarà pari a 200 circa ma che è destinata a crescere rapidamente.
Le stalle Fvg sbarcano dunque sul web, grazie alla fondamentale mediazione dell’Associazione allevatori, presieduta da Renzo Livoni e diretta da Andrea Lugo, con un’iniziativa che costituisce un unicum a livello internazionale: è la prima nel suo genere tanto in Italia che in Europa.
La piattaforma consentirà come detto di far arrivare il meglio del paniere agroalimentare regionale nelle case degli italiani e con l’anno prossimo, esaurita una prima fase di test, anche oltre i confini nazionali. Formaggi stagionati, ma anche birra, olio, salami, confetture, conserve, farine e succhi di frutta. In fase iniziale i prodotti che saranno acquistabili sono essenzialmente quelli stagionati o confezionati, che non necessitano di particolari cure in termini di refrigerazione, ma nel futuro prossimo l’intenzione è quella di ampliare l’offerta, includendo anche prodotti freschi e surgelati.
Come detto, la piattaforma sarà online dal 24 novembre e la prima consegna è prevista per il 30 dello stesso mese. A gestire la logistica sarà direttamente l’associazione allevatori, sgravando così le aziende agricole che di fatto le delegheranno l’intera gestione delle operazioni che verrano svolte nell’ex laboratorio di lavorazione della carne De Narda a Rodeano, acquisito dall’AAFVG grazie a un contribuito a fondo perduto della Regione. «Qui – spiega il direttore Lugo – seguiremo la gestione di tutta la parte logistica e amministrativa: rifornimenti, ricevimento ed evasione ordini, preparazione delle confezioni, ricerca del trasportatore e spedizione del prodotto. All’allevatore sarà riconosciuto il prezzo di vendita detratto delle spese sostenute per la gestione degli ordini e la spedizione In un’ottica di sostenibilità, il sito, realizzato da ConsulentiWeb, indica anche dove conferire i rifiuti (tipicamente l’imballaggio) derivanti dai prodotti acquistati».
L’obiettivo dell’iniziativa che vede l’associazione allargare con coraggio il suo raggio d’azione oltre gli ambiti che le sono propri è quello di «dare un appoggio ai soci: alcuni di loro – evidenzia Lugo – hanno un proprio punto vendita ma non riescono a collocare tutta la produzione direttamente al consumatore finale, altri non hanno uno spaccio proprio o non hanno possibilità di dedicarsi alla commercializzazione. Abbiamo quindi deciso di offrire a ogni socio allevatore l’opportunità di vendere i propri prodotti attraverso il commercio elettronico. Questo – continua Lugo – consentirà loro di tenere per sé il valore aggiunto anziché cederlo ai grossisti e in prospettiva anche di aumentare i volumi della distribuzione».
L’adesione alla piattaforma è praticamente a saldo zero. Alle aziende è infatti richiesto un contributo iniziale di 1000 euro che può però essere abbattuto da un contributo regionale di parti importo messo a disposizione dalla Regione per le iniziative legate al commercio elettronico.
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