Polemica sulle lettere inviate a 700mila partite Iva
Una polemica è scoppiata riguardo all’invio di lettere a 700mila partite Iva che hanno dichiarato redditi apparentemente bassi, con l’invito ad aderire al concordato entro il 12 dicembre.
Il contenuto delle lettere
“Né io né il Governo abbiamo l’intenzione di vessare, minacciare o intimidire nessuno,” afferma il viceministro dell’Economia Maurizio Leo. “L’obiettivo della riforma fiscale, che stiamo attuando rapidamente, è quello di promuovere trasparenza nell’amministrazione finanziaria e instaurare un rapporto collaborativo con i contribuenti. In questo contesto, l’informazione preventiva è finalizzata a evitare accertamenti”.
“Anche le lettere inviate di recente dall’Agenzia delle Entrate rientrano nella normale attività di comunicazione per segnalare eventuali anomalie riscontrate nelle dichiarazioni sulla base dei dati a disposizione,” aggiunge. Leo sottolinea che “la corretta informazione è fondamentale per un ‘fisco amico’”. “Abbiamo cambiato l’approccio agli accertamenti, agendo in modo preventivo anziché reattivo – conclude -. Queste lettere sono un esempio di questa nuova logica. Si informa semplicemente il contribuente di una situazione che lo riguarda, ma è importante sottolineare che chi ha adempiuto correttamente agli obblighi tributari non ha nulla da temere e può ignorare le comunicazioni ricevute”.