La gestione della sindrome di Lennox-Gastaut: una sfida nella transizione all’età adulta
Nel passaggio dalla cura pediatrica a quella adulta dei pazienti con sindrome di Lennox-Gastaut (Lgs) emerge la necessità di una rete di specialisti in grado di affrontare la complessità dei sintomi. La neurologa Antonietta Coppola, coordinatrice del Centro epilessia dell’Aou Federico II di Napoli, sottolinea l’importanza di un percorso di transizione strutturato, che coinvolga diverse figure professionali come neuropsichiatri, neurologi, psichiatri, fisioterapisti, assistenti sociali e psicologi. Questo team dovrebbe accompagnare il paziente nell’adattamento all’ambiente adulto, offrendo un supporto completo e personalizzato.
Tuttavia, la transizione verso l’età adulta per i pazienti con sindrome di Lennox-Gastaut è un percorso complesso, spesso reso difficile dalla mancanza di reti strutturate e integrate. Mentre il neuropsichiatra infantile è in grado di gestire sia le crisi epilettiche che le problematiche cognitive e comportamentali nell’infanzia, il neurologo necessita di supporto da parte di altri specialisti, come psichiatri e fisioterapisti, per affrontare in modo completo le sfide legate alla sindrome in età adulta.
Attualmente, manca una rete integrata di specialisti che possa garantire un approccio olistico e multidisciplinare per i pazienti affetti da sindrome di Lennox-Gastaut. Questa lacuna richiede un impegno maggiore da parte dei medici neurologi nel costruire collaborazioni professionali che possano affrontare in modo completo le varie sfaccettature della sindrome e garantire un trattamento efficace e personalizzato per ogni paziente.
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