VERONA – Le lingue minoritarie raccontate dalle immagini: un viaggio attraverso la ricchezza linguistica del Nord Italia. In occasione della Giornata Europea delle Lingue, il 26 settembre, il progetto AlpiLinK presenta “Linguistic Landscape”, una mappa interattiva che raccoglie fotografie inviate dai cittadini, illustrando le diverse manifestazioni delle lingue nello spazio pubblico.
L’importanza del plurilinguismo
Questa iniziativa, realizzata da cinque atenei del Nord Italia, è un passo significativo verso la valorizzazione del plurilinguismo. Il Consiglio d’Europa ha istituito questa giornata per promuovere la diversità linguistica e il progetto AlpiLinK si inserisce perfettamente in questo contesto. Attraverso la mappa interattiva, i partecipanti possono caricare foto che ritraggono usi della lingua minoritaria, dai cartelli stradali alle scritte sui muri.
Un database digitale in evoluzione
AlpiLinK, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, mira a creare una vasta banca dati digitale dedicata allo studio delle lingue minoritarie in Italia. Questa iniziativa si avvale di un approccio partecipativo, coinvolgendo direttamente i cittadini nella raccolta di dati. Oltre alla mappa delle immagini, è disponibile anche una mappa audio, che include oltre 225.000 file registrati da quasi 2500 partecipanti, spaziando da un anziano della Val Badia di 101 anni a un bambino di 4 anni che parla francoprovenzale.
Un panorama linguistico variegato
Le prime fotografie raccolte mostrano una varietà sorprendente: dai cartelli bilingue nei boschi a scritte informali nei negozi. Stefan Rabanus, coordinatore del progetto, sottolinea l’importanza di questi contributi per la documentazione e la valorizzazione delle diversità linguistiche locali come parte del patrimonio culturale. Attualmente, la mappa delle immagini ha iniziato a raccogliere contributi, ma i dati audio già mappati provengono da 1030 persone, rappresentando 505 località diverse.
Riflessioni sulle lingue minoritarie
La ricerca ha già fornito spunti interessanti, come la distribuzione delle età tra i parlanti. I parlanti ladini sono i più giovani, con un’età media di 37,5 anni, mentre quelli walser, diffusi in Piemonte e Valle d’Aosta, hanno un’età media di 74,5 anni. La maggior parte dei partecipanti si sente sicura delle proprie competenze linguistiche, sebbene vi siano differenze significative nell’uso delle varie lingue. Alcuni dialetti, come il tirolese, sono usati frequentemente, mentre altri, come il lombardo, mostrano segni di declino.
Un invito alla partecipazione
Il progetto è aperto a tutti e invita chiunque voglia contribuire a visitare il sito alpilink.it. Con una ricchezza di varietà linguistiche – dal friulano al veneto, dal ladino al tedesco – AlpiLinK si propone di celebrare e preservare il patrimonio linguistico delle regioni alpine.
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