La situazione riguardante la misteriosa malattia che si è diffusa nella Repubblica Democratica del Congo è stata aggiornata il 16 dicembre con un totale di 891 casi segnalati e 48 morti confermati. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i test condotti su 430 campioni hanno evidenziato la presenza di infezioni da malaria e virus respiratori comuni, tra cui l’influenza A/H1N1, rinovirus, Sars-CoV-2, coronavirus umani, virus parainfluenzali e adenovirus umano. Questa combinazione di infezioni respiratorie virali e malaria falciparum, aggravata dalla malnutrizione acuta, ha causato un aumento di infezioni gravi e decessi, con una particolare incidenza nei bambini di età inferiore ai 5 anni.
### Il ‘fattore povertà’ e il rischio globale
Ulteriori test di laboratorio sono in corso per comprendere meglio la natura della malattia. Dal 8 dicembre, data dell’ultimo aggiornamento, sono stati segnalati altri 485 casi sospetti e 17 nuove morti. L’Oms sottolinea che il numero settimanale di decessi è rimasto stabile e che l’epidemia mette in evidenza il grave impatto delle malattie infettive comuni in popolazioni vulnerabili, affette da insicurezza alimentare. È fondamentale rafforzare l’accesso all’assistenza sanitaria per affrontare la vulnerabilità, in particolare la malnutrizione, considerando il peggioramento dell’insicurezza alimentare.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che il livello di rischio per la salute pubblica nelle comunità colpite è elevato, mentre a livello nazionale è considerato basso per la localizzazione dell’evento. Tuttavia, molte altre aree della RDC stanno registrando crescenti livelli di malnutrizione, evidenziando la possibilità che ciò che è stato osservato a Panzi, la zona colpita dalla malattia, possa verificarsi anche altrove nel Paese. Al momento, il rischio a livello regionale e globale è valutato come basso.