Divisioni nel governo sull’arresto di Netanyahu: opposizioni pronte a soffiare sul fuoco
Il governo si mostra disunito, con ministri che si contraddicono a vicenda. Le opposizioni sono pronte a sfruttare le divisioni dell’esecutivo riguardo alla richiesta di arresto della Corte penale internazionale per Benjamin Netanyahu. Partono sollecitazioni da Pd, M5S e Avs alla premier Giorgia Meloni per prendere una posizione, che arriva nel pomeriggio. Tuttavia, le polemiche restano vive. Mentre la presidente del Consiglio rimanda ogni decisione al G7 degli Esteri, il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini si schiera già, in linea con Orban: “Se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto”. Queste parole vengono criticate dalle opposizioni che chiedono l’applicazione della richiesta della Corte.
M5S: “Doppiopesismo vergognoso”
I capigruppo dem, Francesco Boccia e Chiara Braga, sottolineano: “Prima il ministro della Difesa Crosetto dà il via libera all’esecuzione del mandato. Poi il vicepremier Salvini lo smentisce e dichiara che il capo del governo israeliano sarebbe il benvenuto nel nostro Paese. Non è accettabile che in una fase così delicata per la politica internazionale il governo si esprima in modo così confuso e contraddittorio”. Vittoria Baldino interviene per i 5 Stelle: “Il Governo Meloni è attendista? Non lo era nel 2023 quando la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto anche per Putin. Siamo di fronte a un vergognoso doppiopesismo”.
Alleanza Verdi e Sinistra pronta a intervenire in Parlamento
Alleanza Verdi e Sinistra annunciano la volontà di depositare una mozione in Parlamento “per impegnare il Governo al pieno rispetto delle convenzioni internazionali sottoscritte dall’Italia e quindi alla sollecita attuazione delle decisioni della Cpi”, dichiarano Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. La posizione delle formazioni centriste dell’opposizione è più cauta. Per Davide Faraone di Iv non è corretto mettere sullo stesso piano i terroristi di Hamas e il governo democratico come quello di Israele.
Picierno e Meloni in sintonia: “Israele e Hamas non sono uguali”
La dem Pina Picierno condivide la posizione secondo cui “le prescrizioni degli organi giurisdizionali si rispettano sempre, a maggior ragione quelle della Corte Penale Internazionale”, ma aggiunge che “non si possono mettere sullo stesso piano le responsabilità del conflitto e la condotta di Israele con quelle di un’organizzazione terroristica come Hamas”. Solidarietà bipartisan ai militari italiani in Libano, oggetto di un nuovo attacco che ha causato 4 feriti. Oltre alla vicinanza, dalle opposizioni arriva la richiesta al governo di impegnarsi per il cessate il fuoco, una via per garantire la sicurezza.
Elly Schlein del Pd: “Gli attacchi a Unifil sono atti criminali”
Il Pd, con Elly Schlein, chiede al governo di rendere conto in aula: “Gli attacchi ai militari italiani e alle truppe Onu sono intollerabili atti criminali. Esprimo vicinanza e solidarietà ai feriti e a quanti sono impegnati a garantire pace e stabilità nell’area. Chiediamo allo stesso tempo che il governo renda conto delle iniziative che si stanno adottando per il cessate il fuoco, condizione essenziale per garantire alla missione in Libano la piena sicurezza”. Il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, afferma che “ciò che è accaduto è inaccettabile e mostra ancora una volta l’esigenza inderogabile della cessazione delle ostilità con l’arretramento di Hezbollah a nord del fiume Litani”.
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