LENDINARA (RO) – In occasione del centenario del delitto di Giacomo Matteotti, mercoledì 6 novembre al Teatro Ballarin di Lendinara, la rassegna di musica, teatro e danza Musikè, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, presenta lo spettacolo Matteotti (anatomia di un fascismo), un nuovo testo di Stefano Massini con Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo.
Un racconto di coraggio e resistenza
Questo spettacolo si configura come una naturale prosecuzione dei due eventi organizzati a giugno: La beffa, la cena, un duello di parole tra Antonella Questa e Luca Scarlini, dedicato alla figura dello scrittore e drammaturgo Sem Benelli come specchio della vicenda di Matteotti, e il concerto La grande Opera in jazz del pianista Danilo Rea, omaggio alla passione di Matteotti per la lirica.
La drammaturgia di Massini
Il testo di Massini, unico italiano ad aver vinto il Tony Award, l’Oscar della drammaturgia, esplora l’ascesa e l’affermazione del fascismo, un fenomeno eversivo che Matteotti comprese sin dall’inizio nella sua gravità. Nonostante il supporto dei compagni di partito, Matteotti rimase spesso solo nella sua visione profetica, trovando però nel sostegno di sua moglie Velia Titta un’ancora di salvezza.
Matteotti (anatomia di un fascismo) si presenta come un racconto popolare contemporaneo, che, attraverso le testimonianze di chi non si è tirato indietro, ricostruisce l’omicidio del parlamentare della Repubblica, assassinato il 10 giugno 1924 per mano fascista.
Un impegno per la memoria
A cento anni di distanza, la musica dei Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, le parole incisive di Stefano Massini e la voce intensa di Ottavia Piccolo si uniscono per ricordare il coraggio di Matteotti.
L’arma politica di Matteotti era la sua parola: «Io denuncio all’Italia e al mondo intero che un mostro chiamato fascismo ogni giorno diventa più potente proprio grazie al silenzioso assenso di chi per pigrizia lo svaluta, lo legittima e non lo combatte». Questo potente messaggio, purtroppo, fu la causa della sua tragica fine.
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