La situazione di crisi economica aggravata dagli effetti negativi della diffusione del Coronavirus costituisce al contempo causa e conseguenza dell’incremento delle domande di accesso al credito.
Non v’è dubbio infatti che famiglie ed imprese abbiano sofferto una condizione di disagio economico a seguito delle misure restrittive adottate dal Governo con i vari decreti susseguitisi nel tempo: basti far riferimento all’inaspettata chiusura delle attività economiche non essenziali disposta nel periodo marzo-aprile 2020 e, oggi, all’interruzione di molti settori (come commercio e ristorazione) sebbene con le opportune diversificazioni a seconda della Regione.
D’altro canto, però, deve anche tenersi conto del sensibile calo del costo dei prodotti finanziari rispetto agli anni trascorsi, che ha reso maggiormente appetibile l’accensione di prestiti di qualsivoglia natura.
Difatti, secondo una recente indagine statistica, ad ottobre 2020 si è registrato un aumento dei prestiti concessi a famiglie ed imprese, che rispettivamente si attesta sul +2% e sul + 6,8% rispetto al 2019.
Non a caso, emerge altresì che i tassi di interesse permangono su percentuali molto contenute: a titolo esemplificativo, il tasso medio applicato ai prestiti concessi alle imprese è pari all’1,39%, quello applicato ai mutui per l’acquisto di immobili è del 1,27% e, infine, il tasso mediamente associato ai prestiti personali è del 2,28% .
Tra le forme di prestito personale maggiormente diffuse tra i privati vi è senza dubbio la cessione del quinto, che a seguito dell’evoluzione normativa in materia è oggi accessibile a dipendenti pubblici e privati, oltre che ai pensionati.
La principale peculiarità della cessione del quinto è da rinvenirsi nelle modalità di rimborso del capitale ricevuto, in quanto il pagamento avviene tramite trattenuta diretta dallo stipendio o dalla pensione netta percepita dal richiedente ad opera del datore di lavoro o dell’INPS, che provvederanno poi a versare la predetta somma alla banca creditrice. Ponendo invece attenzione sull’importo massimo della rata mensile, è opportuno sottolineare che esso non può in nessun caso superare il quinto di quanto mensilmente percepito dal soggetto che accede al finanziamento. Si tratta di un prestito agevolato sotto il profilo economico e non finalizzato, poiché al momento della presentazione della domanda non è necessario specificare la destinazione del denaro.
Prima della scadenza originariamente fissata, la cessione del quinto può essere anche rinnovata, nell’ipotesi in cui il dipendente o il pensionato abbia bisogno di liquidità aggiuntiva, lasciando così inalterato il peso dell’impegno mensile assunto in precedenza: tuttavia, per procedere al rinnovo della cessione è necessario aver provveduto al rimborso di almeno due quinti del totale delle rate (per ulteriori approfondimenti sul rinnovo della cessione del quinto: Zonaprestiti.com).
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