Il mistero avvolge la morte di Maria Lidia Surico, 48 anni, albergatrice di Abano in provincia di Padova, trovata senza vita nella sua camera con le tempie trafitte da un colpo di pistola e l’arma ritrovata sul letto. L’inchiesta aperta dai inquirenti subito dopo il ritrovamento del corpo, avvenuto sabato scorso, deve chiarire se si tratti di suicidio o omicidio.
La donna, originaria di Gioia del Colle in provincia di Bari, ma residente in Veneto, aiutava il fratello a gestire l’albergo Terme Belvedere. Gli inquirenti stanno indagando sulla vita della vittima al fine di comprendere le circostanze che hanno portato alla sua morte. Secondo quanto riportato dal Mattino di Padova, l’inchiesta si concentra sulla vita della donna, che potrebbe avere avuto degli elementi di disagio.
Al momento, non sono stati forniti ulteriori dettagli sull’indagine in corso.
La pistola era del compagno
L’albergatrice Maria Lidia Surico, trovata morta nella sua camera ad Abano con le tempie trafitte da un colpo di pistola, sembrava avere una vita tranquilla, priva di preoccupazioni economiche e senza segni di depressione. Gli inquirenti stanno indagando sulla morte della donna, cercando di capire se si tratti di un suicidio o di un omicidio.
La stanza della vittima era in ordine, e la pistola utilizzata per l’uccisione o il suicidio era regolarmente detenuta dal suo compagno Nicola Traversa, che al momento del ritrovamento del corpo era fuori per comprare dei dolci su richiesta di Maria Lidia. Gli inquirenti stanno esplorando tutte le possibili piste, compresa quella di una lite che potrebbe essere sfociata in tragedia.
Al momento non ci sono indagati, e la procura ha ordinato un’autopsia per determinare la dinamica della morte. Gli inquirenti stanno cercando di fare luce sulle circostanze che hanno portato alla morte di Maria Lidia Surico, cercando di rispondere alle tante domande ancora aperte sull’episodio.
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