In base a un recente sondaggio demoscopico, oltre il 50% degli italiani ha contratto un finanziamento. Il prestito personale rappresenta la più comune forma di finanziamento, sottoscritto per l’acquisto di beni durevoli, coprire le spese sanitarie, concedersi qualche piccolo sfizio e altre necessità individuali.
Contraendo un prestito personale ci si impegna, poi, a restituire il prestito finanziato attraverso un piano di rimborso concordato con l’istituto di credito o la finanziaria. Il rimborso del finanziamento può avvenire in modi differenti in base alle condizioni contrattuali e alla tipologia di prestito personale, come vedremo nel prosieguo dell’articolo.
Addebito in conto corrente, la soluzione prediletta per pagare le rate
Non c’è alcun dubbio, tuttavia, su quale sia il mezzo tramite il quale effettuare il pagamento delle rate di un prestito: il conto corrente. Il debitore autorizza la propria banca a prelevare l’importo delle rate direttamente dal conto corrente a una data prestabilita e riesce a far fronte puntualmente ai propri impegni.
Il pagamento delle rate nel conto corrente evita – fatta salva la necessaria provvista sul medesimo – di incorrere in ritardi per dimenticanze, che comportano spiacevoli segnalazioni negative capaci di poter compromettere il buon esito di future richieste nel mondo del credito. Non stupisce, di conseguenza, che le stesse finanziarie suggeriscano questa modalità di pagamento, anche se consentano di pagare le rate anche in altre tipologie.
Rimborso a rate fisse
Il metodo di rimborso più comune è quello a rata fissa, che consente al debitore di poter restituire il capitale finanziato in rate mensili di importo costante, includenti sia la quota capitale che degli interessi. Questa opzione consente di poter pianificare gli impegni mensili personali o del nucleo familiare, grazie alla presenza di una rata di importo fisso.
Non c’è alcun dubbio, infatti, che il tasso fisso sia la soluzione maggiormente gradita per quanto concerne i prestiti personali, soprattutto se l’importo finanziato non è eccessivamente elevato. Questo concetto cambia, invece, se parliamo di mutui ipotecari, dove la cifra finanziata è di importo ben più elevato e la scelta tra fisso e variabile è, in talune circostanze, certamente più ardua e deve tenere in considerazione molteplici aspetti, come – ad esempio – la durata del finanziamento e il contesto storico in cui viene effettuato lo stesso.
Rimborso a rate variabili
Il pagamento a rate variabili resta, in ogni caso, un’opzione a disposizione dei consumatori. A differenza del rimborso a rate fisse, dove il tasso d’interesse resta il medesimo per l’intera durata del finanziamento, in questa circostanza il rimborso del capitale avviene tramite il pagamento di rate mensili che variano a seconda del tasso d’interesse. Quello maggiormente utilizzato è l’Euribor, ovvero il tasso d’interesse medio delle transazioni finanziarie in euro tra i principali istituti di credito europei.
Il tasso variabile, quindi, è esposto a una maggiore volatilità. Ed è consigliato per i prestiti di breve durata contratti in un contesto in cui si prevede una riduzione dei tassi d’interesse. Nel lungo termine, invece, crea maggiore incertezza e rischia, in presenza di una politica monetaria restrittiva che porta a un aumento dei tassi di riferimento, di non consentire una corretta pianificazione delle spese mensili.
Rimborso con piani di ammortamento flessibili
Esiste, tuttavia, una terza opzione, che consente al debitore di adattare il rimborso del prestito in base alle proprie specifiche esigenze. Questa modalità consente di modulare l’importo delle rate in base alla disponibilità economica del debitore, dando modo allo stesso di poter posticipare una o due rate in caso di difficoltà temporanea.
Solitamente, questa tipologia di rimborso prevede la facoltà di poter effettuare rimborsi parziali o totali senza alcuna penale: è opportuno, tuttavia, leggere attentamente le condizioni contrattuali proposte dalla finanziaria o istituto di credito erogante, perché non tutti consentono l’azzeramento della penale in caso di estinzione anticipata – parziale o totale che sia – del finanziamento.
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