Tradito dalla rottura della corona. Il pordenonese Reno Sellan, dirigente co-fondatore dell’Olympia’s Center Sacile, società inserita nei quadri della Libertas, è stato costretto a ritirarsi agli ultimi Campionati mondiali di gravel – 194 chilometri da percorrere in bicicletta su strade sterrate pianeggianti e veloci, partendo da Vicenza sino a raggiungere Cittadella – dopo una partenza brillante.
Il guasto meccanico si è verificato al 40esimo chilometro, costringendo Reno Sellan, fratello di Enea, vicepresidente del Comitato provinciale Libertas di Pordenone e fondatore dello Skorpion club Pordenone, ad alzare bandiera bianca.
Per lui, al di là di tutto, resta una grandissima soddisfazione aver partecipato al primo Campionato mondiale di gravel.
La marcia di Sellan verso la rassegna iridata era iniziata tre settimane fa quando, ai Tricolori di Argenta (Ferrara), aveva conquistato la quinta posizione pur essendo stato protagonista di una rovinosa caduta che ne aveva pregiudicato la prestazione finale.
Sellan si è avvicinato al ciclismo alla veneranda età di cinquant’anni, passando prima attraverso il judo – nello Skorpion club Libertas Pordenone ha raggiunto il grado di cintura nera – e successivamente il motocross-enduro, conquistando il primo posto all’Italian Baja e al Campionato Trivento enduro marathon.
Ora questa nuova avventura, nel gravel, che lo sta vedendo ancora una volta protagonista. Quando lo sport è un affare di famiglia…
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