Pordenone, 27 giugno 2025 – «La montagna non è una sola, ma tante, ciascuna con una propria identità ambientale, storica e sociale». Con queste parole l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche, Stefano Zannier, ha aperto il convegno “L’altra montagna. Narrazioni di comunità per un turismo sostenibile”, tenutosi nella sede della ex Provincia di Pordenone. L’intervento ha posto l’accento sull’importanza di superare stereotipi consolidati e abbracciare la complessità delle realtà montane, valorizzandone le differenze come vero patrimonio da preservare e promuovere.
Necessità di un approccio locale e pluralista
Zannier ha sottolineato come per comprendere perché alcune aree montane si mantengano più vitali di altre sia indispensabile adottare analisi a scala ridotta, capaci di cogliere le specificità territoriali e le peculiarità di ogni comunità. Ha ricordato, inoltre, che per anni molte zone di montagna sono state percepite come marginali e abbandonate, causando profonde ferite sociali e culturali legate a spopolamenti e migrazioni forzate. Oggi però si osserva un cambiamento importante: nelle aree montane italiane la popolazione è cresciuta di circa 100mila unità, a testimonianza di un rinnovato interesse e di nuove opportunità.
Valore della connessione con l’ambiente naturale
L’assessore ha evidenziato il legame inscindibile tra la montagna e il suo ambiente, definendolo un valore inestimabile da tutelare. Ha invitato a ripensare le modalità di vita, economia e fruizione turistica, sottolineando che non può esistere una formula unica applicabile a tutti i territori montani. È fondamentale trovare un equilibrio che eviti sia la desertificazione sia un eccessivo affollamento, per preservare la vivibilità dei luoghi senza generare squilibri ecologici e sociali.
Apprezzamento per il lavoro sul territorio e prospettive future
Concludendo il suo intervento, Zannier ha ringraziato tutti gli operatori impegnati nella montagna, riconoscendo il valore di un ascolto attento delle comunità locali e della trasformazione di queste istanze in proposte concrete. Ha ribadito che il futuro dei territori montani dipenderà dalla capacità di elaborare soluzioni diversificate e partecipate, evitando la tentazione di una risposta unica e semplificata.