MONTEBELLUNA – Il 4 gennaio scorso, la piccola Lavenda Odiode, di appena un anno e mezzo, è deceduta nel reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Padova, ma la sua morte potrebbe non essere stata causata da un malore, come inizialmente ipotizzato. Infatti, a seguito dell’autopsia, è emersa l’ipotesi che la tragedia possa essere riconducibile alla shaken baby syndrome (sindrome del bambino scosso). Questo sospetto ha portato gli inquirenti a iscrivere nel registro degli indagati i genitori della bambina, con l’ipotesi di omicidio preterintenzionale.
La dinamica della tragedia
Lavenda era stata svegliata la mattina del 30 dicembre dalla madre, che si accorse che la bambina stava respirando con difficoltà. Ma quando si avvicinò alla culla, la piccola si trovava in uno stato di totale inerzia, con ogni probabilità a causa di un’apnea notturna che aveva causato un arresto cardiaco. La richiesta di soccorso fu immediata, e poco dopo, gli operatori del Suem 118 arrivarono a casa della famiglia a San Gaetano di Montebelluna. Dopo averla rianimata, la piccola venne trasportata d’urgenza all’ospedale di Padova, dove fu ricoverata nel reparto di cardiochirurgia pediatrica. Nonostante gli sforzi dei medici, Lavenda è deceduta nella notte tra il 3 e il 4 gennaio.
Le cause della morte: shaken baby syndrome
Sebbene inizialmente la causa della morte fosse stata attribuita a un malore improvviso, i medici di Padova hanno sollevato il sospetto che potesse trattarsi della sindrome da bambino scosso, nota per provocare traumi cerebrali a causa di scosse violente. L’autopsia, eseguita dal medico legale Alberto Furlanetto, ha evidenziato segni di traumi cerebrali interni, che hanno alimentato il sospetto di abuso fisico, pur senza segni visibili di violenza sul corpo della bambina.
Il contesto familiare
Lavenda era l’ultima di tre figli di David Imoukuede, operaio 41enne, e di Mercy, 33 anni, entrambi originari della Nigeria e residenti in Italia da otto anni. La famiglia ha sempre descritto la bambina come sana, con l’unico disturbo registrato un leggero raffreddore. Il padre, devastato dalla tragedia, aveva raccontato che la bambina non aveva mai mostrato segni di malessere, tranne il raffreddore per cui il pediatra le aveva prescritto un trattamento con l’aerosol.
Il sostegno della comunità
Il sindaco di Montebelluna, Adalberto Bordin, ha espresso il cordoglio dell’amministrazione comunale, ricordando che la famiglia Odiode faceva parte integrante della comunità locale.
Le indagini ora si concentrano sulla causa della morte e sul sospetto che la bambina possa essere stata scossa in maniera tale da provocarle i gravi danni cerebrali. Gli inquirenti, dopo aver esaminato l’autopsia e ascoltato le testimonianze, sono ora in attesa della relazione finale del medico legale, che potrebbe portare a ulteriori sviluppi nella vicenda.