TRIESTE. “Spiace dover constatare che accanto alle indagini doverosamente scrupolose che questo Ufficio sta conducendo in relazione alla morte della signora Liliana Resinovich, da qualche tempo si sta svolgendo una serie di processi mediatici paralleli su vari socia/ media, nutriti da qualche notizia vera e rilevante e da non poche notizie false o irrilevanti, manipolate da sedicenti esperti ed orientate verso risultati non convalidati dagli atti regolarmente acquisiti al fascicolo processuale. È appena il caso di rammentare che esclusivamente su questi atti può essere fondata la valutazione dell’Autorità giudiziaria, cui sola, per legge, spetta tale compito”.
È il duro commento espresso a proposito dei “processi mediatici paralleli” in una nota dal Procuratore capo di Trieste Antonio De Nicolo nella vicenda della Liliana Resinovich, scomparsa da casa il 14 dicembre scorso e il cui corpo è stato ritrovato il 5 gennaio.
“Spiace in particolare dover constatare – prosegue la nota – che a questa degenerazione, a cui ben s’attaglia il nome di circo mediatico, stanno prendendo parte attiva anche soggetti che dovrebbero avvertire sia il dovere istituzionale di confrontarsi soltanto con l’Autorità giudiziaria sia la necessità di conformare la propria condotta ad un intransigente riserbo, quale segno di rispetto verso la signora Resinovich”.
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