CALDIERO (VR) – Cristina Pugliese, giovane mamma di 27 anni, è stata trovata morta nel bagno di casa sua a Caldiero, in provincia di Verona, la sera del 1° dicembre. Il compagno, 40enne, ha dato l’allarme, sostenendo che la donna si fosse impiccata utilizzando il flessibile della doccia. Tuttavia, le circostanze della morte non convincono gli inquirenti, che hanno avviato un’indagine per omicidio volontario, iscrivendo l’uomo nel registro degli indagati.
Indagini in corso e autopsia per chiarire la causa della morte
Il corpo della vittima è stato trasportato all’Istituto di Medicina Legale dell’ospedale di Borgo Roma per l’autopsia, che sarà determinante per stabilire le cause della morte. La casa dove viveva la coppia è stata posta sotto sequestro, e il 40enne, che inizialmente aveva riferito di un suicidio, rimane a piede libero mentre le indagini continuano. Le incongruenze emerse nelle dichiarazioni del compagno e i racconti di diverbi tra i due sollevano ulteriori sospetti sulla dinamica dell’accaduto.
Le incongruenze nella ricostruzione dell’uomo
Secondo i familiari di Maria Cristina, che non credono alla versione del suicidio, la giovane madre di una bambina di 5 anni non avrebbe mai compiuto un gesto simile. L’uomo aveva contattato il fratello e l’ex della giovane, affermando di non sapere dove fosse e di averla cercata in vari luoghi della zona. La versione del compagno viene messa in discussione anche dai vicini, che raccontano di aver sentito discussioni tra la coppia, sebbene non nei giorni precedenti al ritrovamento del corpo.