MORUZZO. Il Vicebrigadiere, L.S. le sue iniziali, considerato un veterano di guerra e rispettato membro dell’Arma dei Carabinieri, dopo aver servito in reparti d’élite sia in Italia che all’estero, si è visto finalmente assolto dalle accuse in un processo penale che lo ha visto imputato per lesioni. L’incidente, avvenuto a Moruzzo (UD) nel 2018, coinvolgeva il suo cane di razza Pitbull, accusato di aver azzannato un cane di proprietà della vicina e la donna stessa.
La difesa e la giustizia
Il processo, caratterizzato dalla complessità delle testimonianze e dall’intervento di consulenti veterinari e medico-legali, si è concluso oggi con l’assoluzione del Vicebrigadiere. La sua avvocata, Francesca Tutino, ha efficacemente argomentato la posizione del suo assistito, portando alla luce elementi chiave che hanno influenzato la decisione del giudice. Nonostante la richiesta di condanna da parte del PM, la difesa ha dimostrato l’estraneità del Vicebrigadiere ai fatti contestati.
Rapporti deteriorati e richieste di risarcimento
Prima dell’incidente e del successivo processo, tra il Vicebrigadiere e la parte civile vi erano rapporti di buona vicinanza, successivamente deteriorati a causa delle vicende giudiziarie. La parte civile aveva avanzato una richiesta di risarcimento danni pari a 30 mila euro, oltre al rimborso delle spese legali e mediche, quantificate in oltre 5 mila euro.
L’assoluzione rappresenta per il Vicebrigadiere L.S. non solo la conclusione di un lungo e difficile processo giudiziario ma anche la riabilitazione della sua immagine e onorabilità. A dieci mesi dalla pensione, può ora guardare avanti, lasciandosi alle spalle le accuse che hanno segnato questo periodo della sua vita.