MONFALCONE – Oggi, presso il MuCa – Museo della Cantieristica di Monfalcone, è stata inaugurata la mostra “Da vicino nessuno è normale”, un evento di grande rilevanza per la scena artistica contemporanea. La manifestazione ha visto la partecipazione di numerosi visitatori e autorità, tra cui l’ideatrice e Direttore artistico Lorena Matic e l’Assessore all’ambiente del Comune di Monfalcone, Sabina Cauci. Questa mostra rappresenta un’opportunità unica per esplorare le complessità dell’identità umana attraverso l’arte.
L’opera di Gaetano Bodanza
L’artista Gaetano Bodanza ha accolto i visitatori con la sua opera inedita “Cyborg”, una scultura che evoca il classicismo greco e l’ideale dell’uomo perfetto. Bodanza ha spiegato: “In questa scultura, dal collo sporge un microchip che allude a possibili correzioni, offrendo una visione futura e tecnologica, tra reale e virtuale.” Questo pezzo incarna il tema della mostra, che invita a riflettere sulla manipolazione del corpo e sulla continua evoluzione della nostra identità.
Metamorfosi e travestimenti nell’arte contemporanea
Lorena Matic ha ulteriormente chiarito l’intento della mostra, dichiarando che essa rappresenta la seconda tappa della ventesima edizione di “Questa volta metti in scena… Le metamorfosi”. La mostra è dedicata al processo di cambiamento, ai “Travestimenti dell’era contemporanea”, esplorando come gli artisti interpretano e ridefiniscono il concetto stesso di identità attraverso le loro opere. Cinque artisti, tra cui Erwin Olaf, il duo artistico CianographicSisters, Debora Vrizzi e Carlotta Cason, presentano le loro visioni su un tema che invita a riflettere sul confine tra reale e fantastico.
Un’installazione dedicata alla salute mentale
Una delle voci più fresche e incisive della mostra è quella di Carlotta Cason, la quale ha creato un corpus di opere con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla malattia mentale. “La malattia mentale è altrettanto reale di un disturbo fisico,” ha affermato Cason. Le sue opere, visivamente potenti, invitano a una maggiore comprensione e accettazione, rompendo il silenzio che spesso circonda queste problematiche.
Riflessioni su Erwin Olaf e Debora Vrizzi
Tra le opere più significative della mostra vi è il lavoro del fotografo olandese Erwin Olaf, scomparso nel 2023. Le sue fotografie, caratterizzate da composizioni teatrali e atmosfere nostalgiche, catturano l’attenzione per la loro profondità emotiva. Al suo fianco, Debora Vrizzi presenta il progetto video-fotografico “Un_happy Ending”, dedicato a icone storiche come Maria Antonietta, Mata Hari e Marilyn Monroe. Le reinterpretazioni di Vrizzi, realizzate attraverso accurati travestimenti, mettono in luce il dramma e la complessità di queste figure storiche, le cui vite sono state segnate da tragiche disavventure.
Un’agenzia di star per un’arte che fa riflettere
Non meno interessante è il progetto del duo CianographicSisters, composto da Debora Vrizzi ed Emanuela Biancuzzi. Il loro progetto “PMC Talent Agency” esplora il mondo dello star system, rivelando le dinamiche che governano il panorama cinematografico. Concepita come un’agenzia di calibro internazionale, la PMC ha scovato promettenti stelle del cinema, presentando locandine di film con le immagini di attori emergenti e i loro primi piani. Questo lavoro stimola una riflessione su come l’immagine e l’identità vengano costruite e rappresentate nel mondo della cultura pop.
Dettagli della mostra
La mostra “Da vicino nessuno è normale” è organizzata dall’Associazione culturale Opera Viva in collaborazione con il Comune di Monfalcone e sarà visitabile fino al 28 ottobre, dal venerdì al lunedì, con orario 10.00-18.00. Un aspetto distintivo del percorso espositivo è rappresentato dalle audioguide, che offrono approfondimenti sugli artisti e sulle opere, rendendo l’evento accessibile anche a un pubblico non vedente. L’audioguida è narrata dall’attore Marco Ghersetich, il cui coinvolgimento arricchisce ulteriormente l’esperienza della visita.
Il progetto “Questa volta metti in scena…” è ideato e diretto da Lorena Matic, prodotto dall’Associazione Culturale Opera Viva, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con diversi enti, tra cui il Comune di Trieste e il CRAF.
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