Oasi Cervara è felice di annunciare l’apertura al pubblico della mostra “Nei segreti recinti del Paesaggio” di Livio Ceschin e, con questa il rilancio delle rassegna espositiva di Oasi Arte.
Grazie alle sinergie avviate negli ultimi due anni con il Comune di Quinto di Treviso e Centro Marca Banca, Oasi Cervara prosegue nell’ arricchimento della sua offerta culturale aperta al territorio e ai suoi visitatori affiancando l’Arte nella natura ai suoi temi classici (gufi, cicogne, la storia delle paludi del Sile, ecc.) che hanno reso l’Oasi il più importante e visitato centro attrezzato nel Parco Regionale del Fiume Sile.
Nel Centro Visitatori dell’Oasi situato sulla sponda di uno dei più bei tratti del Sile e intitolato “La Casa degli Aironi” per la vicinanza della più importante colonia di Ardeidi della provincia di Treviso, tre sale espositive sono state allestite per ritornare ad essere il luogo ideale per ospitare mostre artistiche che, d’ora in avanti, torneranno ad essere offerte sotto il logo di Oasi Arte, ideale proseguimento del cartellone artistico proposto già in Oasi tra il 2006 e il 2010.
La prima esposizione di Oasi Arte è la personale dell’incisore Livio Ceschin dal titolo “Nei segreti recinti del Paesaggio”, una raccolta di 25 opere di incisione e tecniche miste attraverso le quali Ceschin racconta al visitatore 30 anni della sua visione del paesaggio.
Sono opere nelle quali Ceschin, grazie ad una lunga e costante ricerca, ritrae con grande maestria alcuni tratti del paesaggio veneto che spaziano dal Sile al Piave alla Laguna Veneta: paludi, canneti nascosti, acque di risorgiva, angoli di bosco, vecchi alberi centenari. Ma non sono solo paesaggi ameni e selvaggi, perché in molti di questi è presente, leggero e delicato, il tocco dell’uomo, a volte sotto forma di una barca nascosta nel canneto, altre volte semplici stradine di campagna o tracce leggere di antiche cartine topografiche.
Per rendere ancor più viva questa esposizione, nei mesi di Ottobre e Novembre Oasi Cervara promuoverà assieme a Livio Ceschin visite guidate alla mostra con laboratorio di stampa col torchio.
La mostra sarà inaugurata sabato 14 Settembre alle ore 17, con introduzione e presentazione del prof. Eugenio Manzato, e sarà visitabile fino a domenica 23 Novembre 2024 nelle sale della Casa degli Aironi tutte le domeniche e festivi dalla ore 10 alle ore 18.
Eugenio Manzato scrive di Livio Ceschin:
Livio risponde alla vocazione artistica nel 1991, all’età di 29 anni (vocazione tardiva: le più convinte). Inizia esercitandosi su antichi maestri – copia e interpretazione – quali Rembrandt, Canaletto,Gianbattista Tiepolo, Pitteri e Barbisan: ma a differenza di seguaci di quest’ultimo maestro, come Francesco Piazza, Guerrino Bonaldo e Matteo Massagrande, per Livio Ceschin Barbisan è una figura storica. Barbisan sarà per lui quello che Ciardi era stato per lo stesso Barbisan.
La resa vibrante e luministica che accomuna, per certi aspetti, le incisioni di Ceschin a quelle di Barbisan è coerente con il paesaggio rappresentato, con la bellezza discreta delle colline e della campagna. E poiché la scelta di seguire la tradizione non è avvenuta per il passaggio diretto di un testimone, ma è frutto di un recupero “storico”, ecco che l’omaggio viene esplicitamente dichiarato: come una tessitura che vibra della stessa atmosfera della natura evocata, in cui si insinuano tracce di scrittura, frammenti epistolari e brani di poesia.
Nonostante i grandi cambiamenti nel paesaggio della campagna trevigiana, Livio Ceschin riesce ancora a trovare ispirazione nei luoghi ciardiani, come le risorgive del Sile, ma la sua ricerca è simile a quella di un rabdomante o di un archeologo: individua piccole oasi di intatta natura e ne descrive con attenzione amorevole i particolari più minuti.
Questo alto pensiero che fonda l’ispirazione di Livio Ceschin ne giustifica gli esiti di raffinata bellezza: la tecnica impeccabile, l’eccezionale resa naturalistica, la straordinaria abilità compositiva anche nelle lastre di inconsuete vaste proporzioni.
Una visione epica che lo solleva dal presente e lo pone in una dimensione universale. Tratto da Paesaggi Trevigiani, 2013
Curriculum Vitae
Livio Ceschin, esponente di spicco dell’arte incisoria italiana, ha compiuto gli studi presso l’Istituto d’Arte di Venezia e ha iniziato ad incidere nel 1991 frequentando i corsi all’Accademia Raffaello di Urbino.
Risale al 1998 l’inizio dei primi rapporti di amicizia con poeti e scrittori (Andrea Zanzotto, Mario Rigoni Stern, Mario Luzi, Franco Loi), collaborando a numerose edizioni d’arte.Dal 2002 fa parte della Royal Society of Painter-Printmakers di Londra e, dal 2016, della Fondazione Taylor di Parigi. Nel 2013 l’Istituto Nazionale per la Grafica, a Roma, e, nel 2014, il Museo Rembrandt di Amsterdam, gli hanno dedicato due importanti esposizioni. In Finlandia, nel 2015, espone le 27 incisioni acquisite dalla Collezione Pieraccini, in collaborazione con i Musei Ateneum e Sinebryschoff di Helsinki.
Nel 2021 presenta alla 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il docufilm dal titolo Percorsi incisi. Un video che, attraverso dodici sequenze tematiche che riprendono i suoi luoghi del cuore, scopre gli incanti sorprendenti della natura e crea spazi dell’anima, poesie visive e sguardi nuovi.
Dal 2016 collabora come docente di tecniche dell’incisione e grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Verona.
Sue opere sono conservate presso istituzioni pubbliche e collezioni private in Italia e all’estero: Tra le più importanti si citano le seguenti:Galleria Nazionale dei Ritratti, Londra; Biblioteca Nazionale di Francia, Parigi; Uffizi, Firenze; Istituto Nazionale per la Grafica, Roma; Museo Albertina, Vienna; Staatliche Kunst Sammlung, Dresda; Graphische Sammlung, ETH, Zurigo; Museo Ateneum, Helsinki, Musei Civici di Venezia e Treviso.
Vive e lavora a Montebelluna, provincia di Treviso
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