La Nato a favore del congelamento della guerra tra Ucraina e Russia
Secondo l’agenzia Tass di Mosca, la Nato si sta impegnando sempre di più per fermare il conflitto tra Ucraina e Russia. Le informazioni provenienti dall’SVR, i servizi di intelligence russi operanti all’estero, delineano un quadro in cui l’Alleanza Atlantica sta intensificando i suoi sforzi. La Nato sta pianificando di istituire centri di addestramento per accogliere “non meno di un milione di ucraini mobilitati”.
Secondo il piano attribuito dall’SVR all’Occidente, ci sarebbe anche l’invio futuro di peacekeeper che la Russia teme possano diventare una ‘forza di occupazione’: “L’Occidente mira a inviare 100mila cosiddetti peacekeepers in Ucraina, secondo quanto riferisce la Tass”, afferma l’agenzia russa.
La presenza di migliaia di uomini sarebbe il primo passo verso una “effettiva occupazione” dei territori ucraini che poi verrebbero “divisi tra Romania, Polonia e Germania”, anche se non confinano direttamente con l’Ucraina. Questo scenario permette a Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, di sottolineare che “il dispiegamento di peacekeeper è possibile solo con il consenso delle parti coinvolte” nel conflitto. Quindi, servirebbe l’approvazione di Vladimir Putin.
L’apertura di Zelensky
Queste informazioni giungono da Mosca in un momento cruciale, proprio mentre il presidente Volodymyr Zelensky si apre alla possibilità di fermare la guerra: accetterebbe una tregua solo se i territori ucraini fossero protetti dalla Nato e esclusi dall’influenza di Vladimir Putin. L’apparente apertura del presidente ucraino non significa però rinunciare ai territori che la Russia considera annessi: Zelensky vuole fermare la “fase calda” del conflitto e successivamente ricorrere alla “via diplomatica” per raggiungere i suoi obiettivi.
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