Ogni aspettativa è stata superata: la trentesima edizione della rievocazione storica del Medioevo a Valvasone è andata oltre le previsioni più ottimistiche. Complice il bel tempo che ha regnato per tutto il fine settimana, la manifestazione ha attirato tra le vie della borgata più di 25 mila persone.
“Non potevamo chiedere di meglio per festeggiare il trentesimo anniversario di un appuntamento così sentito e amato” ha commentato la presidente del Gruppo Artistic Furlan, Sandra Bono. “Il merito della buona riuscita di questi tre giorni va in primis agli oltre cinquecento volontari che si sono impegnati ininterrottamente per riportarci indietro nel tempo di centinaia di anni: a loro va un enorme ringraziamento”.
“Ancora una volta la macchina organizzativa del Medioevo ha dimostrato che i suoi ingranaggi sono più rodati che mai” ha sottolineato il sindaco di Valvasone Arzene, Markus Maurmair. “In questi tre giorni Valvasone è stata in grado di accogliere senza intoppi oltre 25 mila persone, regalando ad ognuna di esse una prospettiva unica sulla storia del nostro borgo e un weekend di puro divertimento”.
Tra taverne, mercatini artigianali, avventure, cacce al tesoro, falconieri, dame e cavalieri, l’offerta del Medioevo a Valvasone si presta ad accontentare i desideri di tutti, grandi e piccini. E lo stesso vale per i volontari, dato che tre diverse generazioni di abitanti di Valvasone hanno preso parte alla manifestazione: c’è chi come Valter, 68 anni, era presente fin dalla primissima edizione. “Ricordo che all’epoca ero il comandante delle guardie: negli anni ho fatto anche lo scultore, mentre ora siedo alla bancarella del cuoio”.
Per i volontari il Medioevo a Valvasone non è un singolo weekend di settembre, ma mesi di lavoro e preparazione. “Quest’anno ho cominciato a lavorare a marzo per le scenografie, che mi hanno tenuto occupato per una quindicina di ore alla settimana” racconta Valter.
“È un modo di vivere diversamente la manifestazione” aggiunge Cristina, 22 anni, che invece ha trascorso gli ultimi mesi a intagliare spade e scudi di legno. “Lavorare dietro le quinte fin da febbraio crea in noi aspettativa ed eccitazione: non vediamo l’ora che arrivi settembre per vedere i frutti del nostro lavoro. Quest’anno andata molto bene, tutto è molto più vivo e si sente che rispetto agli anni del Covid la paura della gente è scomparsa”.Anche la mascotte di questa trentesima edizione è stata molto apprezzata: i lupetti di peluche creati appositamente da Trudi per la manifestazione – il lupo è infatti l’animale simbolo della casata dei Valvason Cuccagna – sono andati a ruba.
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