Il Piano oncologico regionale: una direzione ad interim per l’ottimizzazione delle attività
L’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, ha recentemente dichiarato di essere venuto a incontrare la direzione strategica del Cro di Aviano per ribadire quanto stabilito negli atti della Giunta regionale. Questi atti definiscono una direzione ad interim, affidata al dottor Tonutti, con l’obiettivo di ottimizzare le attività del Cro senza però prevedere una fusione con l’Azienda sanitaria Friuli Occidentale.
Riccardi ha sottolineato che il Cro manterrà la sua indipendenza, ma che è necessario sviluppare percorsi condivisibili e sostenibili, considerando non solo i volumi di attività ma anche altri criteri decisionali.
Il Piano oncologico regionale: criteri e azioni a tre livelli
L’assessore ha parlato del Piano oncologico regionale come di uno strumento solido che non si limita a considerare numeri, ma definisce criteri distinti. Questi includono tre livelli di azione: attività specifiche condotte al di fuori della regione per casi critici, la dimensione regionale che coinvolge un sistema di oltre un milione di abitanti e le aree territoriali all’interno delle aziende sanitarie.
Riccardi ha sottolineato l’importanza di ascoltare le opinioni di coloro che hanno competenze specifiche, sottolineando che il Piano sarà implementato gradualmente in tre anni e che le decisioni politiche dovrebbero essere basate sulle analisi del Comitato oncologico regionale.
Efficienza e sicurezza dei servizi: un monito contro le difese particolaristiche
Infine, l’assessore ha messo in guardia contro chi prioritizza la difesa di posizioni particolari a discapito dell’efficienza e della sicurezza dei servizi per i cittadini. Ha ricordato le evidenti insufficienze evidenziate nell’ultimo rapporto Agenas e ha citato l’assenza della Rete oncologica regionale, non ancora presente in Friuli Venezia Giulia nonostante trent’anni di discussioni.
Riccardi ha concluso sottolineando la necessità di prendere decisioni coraggiose con tutte le garanzie necessarie, evitando di rimanere fermi davanti alle sfide del sistema sanitario regionale.