VENEZIA – La Confapi di Venezia esprime la propria preoccupazione riguardo al costo elevato dell’energia in Italia, invitando il Governo a sviluppare politiche che puntino all’abbassamento immediato delle bollette e, nel lungo termine, al raggiungimento dell’autosufficienza energetica. Questo richiede necessariamente una posizione chiara sul nucleare.
Costi energetici in Italia
Marco Zecchinel, presidente di Confapi Venezia, sottolinea che il costo dell’energia elettrica in Italia è tra i più alti d’Europa. Le disparità sono evidenti: il costo è superiore del 70% rispetto alla Francia, del 45% rispetto alla Germania e del 35% rispetto alla Spagna. Zecchinel avverte che questo tema non può essere ulteriormente rimandato, poiché è essenziale attuare misure tempestive per garantire la competitività delle imprese italiane in vari settori, compresi l’industria, il turismo, il commercio e i servizi.
Un piano pluriennale
Concordando con il presidente nazionale Cristian Camisa, Zecchinel auspica che l’Esecutivo elabori un piano pluriennale sull’energia che coinvolga tutte le associazioni datoriali. È fondamentale affrontare in modo costruttivo la questione del nucleare, considerata una priorità per il mondo industriale italiano.
Timori per il futuro
Le piccole e medie imprese veneziane si preparano ad affrontare un autunno difficile, a causa dei rincari già previsti. Zecchinel sottolinea che molte di queste aziende stanno lottando con l’aumento dei costi del lavoro e della produzione. È necessaria una collaborazione tra tutti gli attori coinvolti per evitare che le aziende siano costrette a delocalizzare la produzione all’estero.
Il paradosso delle energie rinnovabili
Nonostante oltre la metà della produzione di energia elettrica in Italia provenga da fonti rinnovabili, le micro, piccole e medie imprese si trovano a pagare i costi degli incentivi per le rinnovabili in bolletta senza ricevere alcun beneficio. Zecchinel evidenzia un paradosso: le aziende energetiche con quote statali generano profitti considerevoli, ma spesso i ricavi vengono investiti all’estero invece di essere reinvestiti in Italia. È cruciale invertire questa tendenza affinché le imprese possano produrre di più nel Paese, generando un maggiore gettito per le casse dello Stato.
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