Le polveri sottili sono uno dei più pericolosi elementi d’inquinamento dell’aria, proprio per questo motivo è fondamentale riuscire a mantenerle al di sotto di determinate soglie.
Polveri sottili: la pericolosità per la salute dell’uomo
Queste minuscole particelle che fluttuano nell’aria possono, per via delle loro dimensioni così piccole, essere inalate con molta facilità, e questo può causare molteplici danni all’organismo.
Nei casi più gravi, le polveri sottili possono purtroppo causare delle patologie tumorali, le quali non di rado si rivelano letali, ecco perché rispettare i parametri suggeriti dall’OMS per quel che riguarda la loro presenza nell’atmosfera è un qualcosa di assolutamente importante, obiettivo che in Italia viene raggiunto con successo solo in determinati territori.
Anche in contesti indoor, peraltro, la presenza di tali micro particelle dev’essere scongiurata con efficacia: negli stabilimenti adibiti ad attività produttive ed affini, ad esempio, devono essere utilizzati impianti di aspirazione industriale come quelli proposti da aziende specializzate come DelfinVacuums, e questa è un’ulteriore conferma di quanto negativa possa essere l’azione di queste entità visivamente impercettibili.
Un nuovo aspetto negativo che non va trascurato
I risvolti negativi che le polveri sottili possono comportare nei confronti della salute sono sicuramente il motivo principale per cui è importante tenerle sotto controllo, ma non sono l’unico.
È recente, a questo riguardo, una ricerca compiuta da ENEA e dall’Università Federico II di Napoli la quale ha fatto emergere un aspetto che non può essere sottovalutato, ovvero il fatto che la presenza di polveri sottili nell’aria renderebbe meno efficaci gli impianti fotovoltaici, che come noto svolgono un’azione molto preziosa in termini di ecosostenibilità, producendo energia in modo assolutamente “green”.
L’incipit di questo studio sono stati i risultati raggiunti da analoghe ricerche compiute in Cina, un Paese in cui, nelle grandi metropoli, il problema delle polveri sottili è sicuramente molto sentito: in questa nazione orientale, infatti, pare sia emerso che la presenza nell’atmosfera di PM 2.5 comporti una riduzione della produzione di energia tramite impianti fotovoltaici pari al 13%.
I risultati a cui è giunta la ricerca condotta dagli studiosi italiani sono meno netti, la riduzione dell’efficacia degli impianti fotovoltaici è risulta essere, infatti, del 5%, ma è comunque una percentuale non trascurabile che conferma come questo problema sia assolutamente reale.
Perché le polveri sottili riducono l’efficacia degli impianti fotovoltaici
La presenza di PM 2.5 nell’aria potrebbe sembrare un qualcosa di totalmente indipendente dalla produzione di energia fotovoltaica, eppure, tra questi due elementi, vi è una correlazione.
Come noto, i pannelli fotovoltaici di tali impianti “catturano” i raggi solari tramutandoli in energia elettrica, tuttavia la presenza di micro particelle rende tale processo più difficoltoso proprio perché va a creare un vero e proprio elemento di disturbo tra la luce diretta del sole e il pannello.
L’indesiderato risultato è dunque questo, una riduzione dell’efficacia degli impianti fotovoltaici che, sebbene non particolarmente accentuata, non può essere trascurata, soprattutto se la si considera ad ampio raggio.
Ridurre l’efficacia degli impianti fotovoltaici, ovviamente, non è un qualcosa di negativo soltanto a livello economico, ma lo è anche sul piano ambientale, ecco perché quelli attivati dalla presenza di polveri sottili nell’aria sono dei veri e propri circoli viziosi.
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