PORDENONE – Le inquietudini del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, tra amori, amicizie e ricerca di libertà, nel contesto della storia e degli accadimenti del nostro tempo, dalla seconda metà del Novecento con le sue crisi politiche e l’avvio delle migrazioni su scala globale, fino alla più attuale emergenza climatica e ai nuovi scenari portati dalla digitalizzazione: questo l’orizzonte intorno a cui ruota la 15^ edizione di “Narratori d’Europa”, il ciclo di incontri sugli autori e sui romanzi promosso dall’IRSE, Istituto Regionale di Studi Europei, di scena dal 2 al 23 febbraio nell’Auditorium Lino Zanussi della Casa dello Studente di Pordenone.
Un’edizione dedicata, in queste prime settimane del 2023, a una domanda che i tempi sembrano suggerire con forza: “Beautiful world, where are you? Dove sei, mondo bello?”, interrogativo che è anche il titolo del primo romanzo su cui ci si soffermerà, a firma dell’autrice irlandese Sally Rooney. «Di intesa con la curatrice Stefania Savocco, abbiamo scelto quattro romanzi europei su ricerca di libertà e consapevolezza, sulla necessità di radici culturali sopra le quali progettare il futuro, sul valore centrale delle relazioni umane – spiega Eleonora Boscariol, coordinatrice della rassegna – Quattro opere che saranno la nostra bussola per esplorare transizioni, identità, inquietudini di adolescenti e giovani adulti dentro la Storia, dall’epoca dei Baby Boomers a quella della Generazione Z». “Dai Boomers alla Generazione Z, diventare adulti in mondi difficili” è infatti il sottotitolo di Narratori d’Europa 2023, e la nuova edizione porta in dote anche una assoluta novità: un momento di confronto tra Boomers e Generazione Z, con interviste doppie curate ad ogni incontro da Piero Dal Poz, giovane speaker di Radio Ca’ Foscari, che metterà a confronto nella parte conclusiva un* Boomer over 50 e un* giovane Z under 20, incrociando le riflessioni e il loro sentire generazionale sui temi del romanzo. Quattro le tappe in programma, ogni giovedì – 2, 9, 16 e 23 febbraio – dalle 15.30 alle 17.30, in presenza alla Casa dello Studente ma anche in diretta streaming. L’accesso ad ogni incontro è libero, il programma dettagliato con prenotazioni sul sito https://bit.ly/IRSE_NarratoriEuropa15
Le incertezze individuali si incrociano e sovrappongono alla definizione di un’identità generazionale collettiva, che sempre deve fare i conti con il contesto storico e sociale in cui germoglia. Lo spiega bene il primo romanzo sotto i riflettorì di Narratori d’Europa, “Dove sei, mondo bello?” (Einaudi 2022), dell’autrice irlandese Sally Rooney. Giovedì 2 febbraio si partirà, come sempre, con la presentazione critica di Stefania Savocco, integrata da approfondimenti multimediali e letture. Un romanzo, quello di Sally Rooney, che esplora la natura instabile e precaria dei rapporti di coppia e amicizia, le problematiche legate al lavoro, il tramonto delle ideologie e la crisi climatica, indagando la quotidianità dei Millennials, la loro dipendenza dagli smartphone e il linguaggio che la tecnologia di cui dispongono ha prodotto. Giovedì 9 febbraio si prosegue con una tappa dedicata al romanzo del francese Nicolas Mathieu, “E i figli dopo di loro” (Marsilio 2020): l’adolescenza di Anthony, Stéphanie e Hacine, nell’agosto 1992, diventa una lente con cui guardare a un’Europa di provincia, alle sue illusioni di benessere bruciate nei falò estivi, fra il primo bacio e la noia che si mescola alla rabbia con il desiderio di fuggire.
In un’Europa che è anche la nostra. Giovedì 16 febbraio il testimone passerà a “Isola” (Iperborea 2018), della autrice danese Siri Ranva Hjelm Jacobsen. Un romanzo che parte dall’urgenza di riappropriarsi delle sue origini, con un viaggio verso Suðuroy: da dove nonno Fritz, pescatore dell’Artico, era partìto alla ricerca di un destino migliore, e nonna Marita, sognatrice irrequieta, era fuggìta verso la modernità. “Isola” è un racconto sulle ripercussioni intime dell’emigrazione, sul ruolo degli affetti e dei legami di sangue nell’identità di una persona, sul bisogno di radici o almeno di un’Itaca dell’anima, un posto che si possa chiamare casa.
Giovedì 23 febbraio quarto e ultimo incontro per Narratori d’Europa 2023: si parlerà di “Libera. Doventare grandi alla fine della storia” (Feltrinelli 2022), il romanzodell’autrice albanese Lea Ypi che ci riporta agli Anni Ottanta, e ad una vita scandita dalle promesse del socialismo di stato dell’Albania: un futuro preordinato, in cui si può crescere al sicuro tra compagni entusiasti. Fino al giorno in cui la stessa autrice si ritrova aggrappata a una statua di pietra di Stalin, appena decapitata dalle proteste degli studenti: il comunismo non è riuscito a realizzare l’utopia. Con una nonna elegante, intellettuale e francofona, un padre che crede nei movimenti sociali del Sessantotto e una madre thatcheriana ultraliberista, Lea cresce attraversando tempi di rivoluzioni e disorientamento, la sua è una storia di liberazione dalle menzogne. La più dolorosa è quella che si svela con il crollo del regime: il progetto di costruzione di una società giusta è degenerato nella dittatura.
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