SAN DONÀ DI PIAVE – Favorire l’integrazione sociale e l’autonomia abitativa dei giovani stranieri che arrivano nel territorio veneziano per lavorare: è questa la finalità del nuovo “Progetto Casa” promosso da Confapi Venezia in sinergia con ATER Venezia, una risposta concreta alla carenza di manodopera che interessa molte imprese locali.
Integrazione e alloggio per sostenere il lavoro
L’iniziativa sarà ufficialmente presentata venerdì 9 maggio, alle ore 17.30, presso la Casa delle Associazioni di San Donà di Piave, durante il convegno dal titolo “Accoglienza, lavoro, casa – Integrazione e indipendenza per giovani stranieri”. L’evento è inserito tra gli appuntamenti collaterali del Festival dello Sviluppo e della Sostenibilità Reitia, e intende fare il punto sulla situazione dell’accoglienza nel territorio, con uno sguardo particolare verso la Venezia Orientale.
Un progetto per favorire la residenzialità dei lavoratori stranieri
Il “Progetto Casa” nasce con l’obiettivo di individuare soluzioni abitative da destinare ai lavoratori stranieri, in particolare nei comuni di San Donà di Piave e Portogruaro, per incentivare la loro permanenza e stabilizzazione. Come evidenziato da Marco Zecchinel, presidente di Confapi Venezia, il tema dell’ospitalità abitativa è essenziale per rispondere al fabbisogno di personale delle aziende locali. Le abitazioni, non ERP, saranno messe a disposizione in collaborazione con ATER Venezia.
Lavoro, accoglienza e inserimento sociale
Durante il convegno si parlerà anche di inserimento lavorativo e delle esperienze virtuose già avviate, come quella dell’azienda Logistica Paggiola, che ha accolto due giovani stranieri con un tirocinio in saldatura, trasformato poi in un’assunzione stabile. L’iniziativa dimostra come l’integrazione passi anche dal lavoro, rendendo le imprese parte attiva del cambiamento sociale.
I dati sull’integrazione nel territorio veneziano
Durante l’incontro sarà presentata una ricerca condotta da Ust Cisl Venezia e Anolf Venezia, basata su quasi 500 interviste raccolte tra dicembre 2024 e febbraio 2025. I dati mostrano che, nel 2024, il 10,7% dei residenti nella provincia di Venezia è straniero, con ben 152 nazionalità rappresentate. La lingua italiana e un impiego stabile sono identificati come i principali strumenti per sentirsi integrati.
La casa come leva per una vera inclusione
Il 39,9% degli intervistati riconosce che la situazione abitativa incide molto sull’integrazione, mentre il 39,2% afferma che incide almeno un po’. Questi dati confermano l’importanza del “Progetto Casa” come strumento non solo logistico ma sociale, in grado di rafforzare la coesione e favorire l’inclusione.
Un dialogo tra istituzioni, imprese e territorio
Il convegno vedrà la partecipazione di figure istituzionali e rappresentanti del mondo sindacale e imprenditoriale: Francesca Sandre (Accogliere Aps), Silvia Fanelli (Cgil Veneto), Monica De Stefani (Cisl Venezia), Fabio Nordio (ATER Venezia), Nicola Zanon (Apindustria Servizi), Serena Boldrin (Centro Impiego San Donà) e Claudia Maram Milani (Umana). Presente anche il Viceprefetto Vicario di Venezia, Piera Bumma.