In Friuli Venezia Giulia, la protesta degli agricoltori prende vita, manifestando il disagio crescente nel settore agricolo. Questa regione, nota per la sua ricca tradizione agricola, รจ ora teatro di un dibattito acceso che coinvolge politiche ambientali restrittive e lโincremento del costo della vita.
La Coldiretti, principale associazione di agricoltori, ha scelto di non partecipare a questa manifestazione, segnalando una spaccatura significativa allโinterno del settore. La regia dellโevento รจ stata affidata ai Cobas.
Il raduno รจ previsto lunedi a Udine alle 11 in viale Vat, mentre i sostenitori si uniranno a partire da piazzale Chiavris.
LโInfluenza del passato e le nuove Politiche Ambientali
Lโevento porta echi della protesta dei โForconiโ di dieci anni fa, un movimento che si concluse senza successi tangibili. Il nodo riguarda la normativa europea sullโavvicendamento colturale, che impone ai contadini di variare le colture su un determinato terreno ogni biennio, per continuare a ricevere sovvenzioni comunitarie.
Il mais e la sfida del cambiamento
In particolare, il mais, coltura principale in Friuli Venezia Giulia, รจ colpito da questa norma. Gli agricoltori sono cosรฌ posti di fronte a una sfida epocale: cambiare la coltura un anno sรฌ e lโaltro no, con il rischio di subire perdite economiche significative.
La risposta del Governo e lโimpatto sulla Regione
Nonostante il governo Meloni stia considerando misure per mitigare lโeffetto di questa normativa, la protesta di lunedรฌ indica un malessere profondo, che va oltre le immediate soluzioni politiche.