La rarità della proposta è destinata a lasciare il segno: Raphael Gualazzi, assurto ai vertici del pop d’autore nazionale, torna alle sue origini e alla passione (mai celata) per lo swing. Lo farà con un concerto in data unica per il Padova Jazz Festival, sabato 2 novembre al Cinema Teatro MPX (ore 21). “Raphael Gualazzi sings, Mauro Ottolini swings” è il titolo del progetto che vede Mauro Ottolini, trombonista di livello assoluto del jazz italiano, al fianco di Gualazzi in veste di co-leader, mentre Gianluca Nanni alla batteria completa l’organico del trio.
Il Padova Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Miles presieduta da Gabriella Piccolo Casiraghi, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e con il sostegno di Antenore Energia. Si inaugura quest’anno un’importante collaborazione con il Centro d’Arte dell’Università di Padova, storica associazione cittadina attiva sin dagli anni Quaranta, per la realizzazione dei concerti alla Sala dei Giganti e alla Sala Fronte del Porto/PortoAstra.
Un vero meeting tra star dei rispettivi generi musicali, accomunati dal piacere di suonare assieme alcuni dei più noti brani del repertorio jazz e blues: Raphael Gualazzi, pianista e cantante di spicco della musica italiana, e Mauro Ottolini, uno dei protagonisti assoluti del jazz italiano, si incontrano sul palco con il prezioso apporto ritmico del batterista Gianluca Nanni. Nella scaletta del concerto non mancheranno le canzoni di successo dell’artista marchigiano, che si alterneranno ad alcuni brani inediti e ai suoi standard preferiti.
Una carriera a cavallo tra jazz e pop: Raphael Gualazzi (nato a Urbino nel 1981) ha studiato pianoforte classico al Conservatorio Rossini di Pesaro, appassionandosi nel frattempo anche alla fusion, il blues, il jazz. Il suo esordio discografico risale al 2005 (Love Outside the Window): in quel periodo è prassi vederlo esibirsi in festival jazz e blues. Trasforma quindi il suo nome di battesimo, Raffaele, in Raphael e nel 2008 pubblica Piano Jazz, che non lascia dubbi sui suoi interessi musicali: in scaletta brani di Chick Corea, Norah Jones, Dave Brubeck, Jamie Cullum, Diana Krall, Michel Petrucciani, Art Tatum, Duke Ellington, Nina Simone, Thelonious Monk e Ray Charles.
Le cose prendono una nuova piega dal 2009, quando Caterina Caselli lo mette sotto contratto con la Sugar: Don’t Stop, cover del brano dei Fleetwood Mac, ottiene un enorme successo. Poi il balzo a seguito della partecipazione al Festival di Sanremo del 2011, dove vince nella categoria “Giovani” e viene selezionato come rappresentante italiano per l’Eurofestival (qui arriva secondo, ma ottiene il premio della giuria tecnica). A questo punto Gualazzi è un beniamino anche del mondo del pop. Seguono altri successi, altre partecipazioni al Festival di Sanremo e notevoli apparizioni televisive (Fabio Fazio lo vuole per curare la parte musicale dell’undicesima edizione di Che tempo che fa), ma non viene meno in lui l’originario amore per la musica jazz.
Visiti spesso Nordest24? Ora puoi rimuovere tutta la pubblicità e goderti una lettura più piacevole, veloce e senza distrazioni. Clicca qui per maggiori informazioni