Chies d’Alpago (BL), 4 gennaio 2025 – Si è concluso poco prima delle ore 20 l’intervento di recupero di tre giovani escursionisti infortunati, precipitati in un canale ripido oltre 200 metri sotto la cresta del Monte Pianina. L’itinerario, parte dell’Alta Via numero 7, rappresenta un percorso impegnativo che i tre stavano percorrendo prima dell’incidente.
L’allarme e l’identificazione della posizione
Alle 16:30, la Centrale operativa del 118 è stata contattata da uno dei ragazzi coinvolti, probabilmente in stato confusionale, che segnalava di essere scivolato insieme ai due amici nella zona di Cima Vacche. Tuttavia, le indicazioni fornite si sono rivelate errate rispetto alla loro reale posizione.
L’elicottero Falco 2, decollato da Belluno, ha avviato una lunga ricognizione. Dopo vari tentativi, i tre giovani sono stati individuati nel ripido canale tra il Monte Pianina e il Sestier, in prossimità di salti di roccia pericolosi. Non è ancora chiaro se l’incidente sia stato causato da un errore di percorso o dalla rottura di un cornicione sotto i loro piedi.
Le operazioni di recupero
Il primo ad essere recuperato è stato un ventenne di Pordenone, che si trovava nel punto più basso del canale. Utilizzando un verricello di 60 metri, il tecnico di elisoccorso è stato calato fino al ragazzo, che è stato poi trasportato al campo base a Casera Pian de le Stele, dove è stato preso in carico dall’equipe medica per il trasferimento all’ospedale San Martino di Belluno.
Durante il recupero del secondo giovane, una situazione critica ha ostacolato le operazioni: dagli zaini dei ragazzi, aperti durante la caduta, era fuoriuscito un grande telo di plastica. Questo, sollevato dal flusso d’aria del rotore dell’elicottero, rappresentava un serio rischio per la sicurezza delle manovre.
Intervento di ulteriori squadre e mezzi
Poiché il telo non poteva essere rimosso con il rotore, Falco 2 ha lasciato sul posto il proprio tecnico di elisoccorso. Nel frattempo, una squadra di dieci soccorritori della Stazione dell’Alpago si preparava per un eventuale intervento via terra. Tuttavia, l’eliambulanza di Pieve di Cadore non è riuscita a completare l’avvicinamento.
A questo punto è stato richiesto l’intervento dell’elicottero di Trento, che ha prelevato a bordo il tecnico di elisoccorso di Belluno. Dopo vari tentativi, il ragazzo bloccato più in alto è riuscito a gestire il telo di plastica, ripiegandolo e mettendo così in sicurezza l’area.
Il salvataggio finale
I due giovani rimasti, un ventenne di Pieve di Soligo (TV) e un diciannovenne di Cologna Veneta (VR), sono stati recuperati dal tecnico di elisoccorso trentino con l’ausilio del verricello. Entrambi, con possibili politraumi, sono stati trasportati all’ospedale Santa Chiara di Trento per ulteriori accertamenti e cure.
Il primo giovane, anch’egli con sospetti traumi, si trova invece ricoverato presso l’ospedale San Martino di Belluno.
Questo complesso intervento ha evidenziato ancora una volta l’importanza del coordinamento tra i vari enti di soccorso alpino e la capacità di gestire situazioni critiche in condizioni estreme. I tre ragazzi, seppur feriti, sono stati tratti in salvo grazie all’esperienza e alla determinazione delle squadre intervenute.