UDINE (UD) – A pochi giorni dai referendum dell’8 e 9 giugno 2025, il Patto per l’Autonomia lancia un chiaro appello alla partecipazione e al voto consapevole. Il segretario Massimo Moretuzzo definisce il referendum «un’opportunità per affermare una cittadinanza più giusta e inclusiva», criticando al contempo l’atteggiamento astensionista di alcune cariche istituzionali.
Patto per l’Autonomia schierato per il “sì”
«Il voto è un dovere civico», dichiara Moretuzzo, sottolineando come un’affermazione del “sì” rappresenterebbe «una vittoria della partecipazione popolare» e della difesa democratica dei diritti, in contrasto con quello che definisce «un processo di cambiamento strisciante delle regole voluto dal Governo Meloni». Tra i punti critici citati dal segretario, il disegno di legge “Sicurezza” e la proposta di elezione diretta del Capo del governo, ritenuti elementi di potenziale erosione della democrazia.
Un incontro pubblico per approfondire i quesiti
Il movimento ha organizzato un dibattito pubblico a Udine, con la partecipazione di figure rappresentative del tessuto sociale e civile: Paolo Zenarolla, vicedirettore della Caritas diocesana di Udine, Franco Corleone, esponente del comitato promotore del referendum, e Beatrice Bertossi dell’Unione degli Studenti. Un’occasione per discutere i temi centrali dei quesiti referendari, che riguardano lavoro, diritti e cittadinanza.
Critiche a Fedriga e agli appelli all’astensione
Non sono mancate parole forti nei confronti del Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, accusato da Moretuzzo di sostenere una «smaccata propaganda astensionista», giudicata politicamente irresponsabile. Il Patto per l’Autonomia rivendica invece la necessità di una cittadinanza attiva, che si esprime anche nella partecipazione ai processi decisionali tramite gli strumenti della democrazia diretta.