TRIESTE – Nuovi sviluppi nell’inchiesta sulla scomparsa di Liliana Resinovich: il 9 maggio saranno eseguiti esami approfonditi sui suoi due cellulari, un iPhone e un Samsung, utilizzando tecnologie di ultima generazione in grado di recuperare dati rimasti finora nascosti. Grazie a questi strumenti avanzati, si potranno leggere vecchi messaggi, cronologie web e contenuti cancellati, risalenti anche a diversi anni prima della sua morte.
Nuove analisi con la metodologia Full File System
A differenza delle prime indagini, eseguite nel 2022 con la metodologia File System, questa nuova fase sfrutterà la Full File System, una tecnica innovativa che consente una mappatura completa del dispositivo, accedendo a dati precedentemente inaccessibili. Questo salto tecnologico potrebbe far emergere aspetti inediti sulla vita di Liliana, sulle sue relazioni e sui suoi ultimi giorni.
Il lavoro sarà affidato a Nicola Chemello, consulente incaricato dalla procura, che aveva già partecipato all’analisi iniziale dei telefoni. Ma non sarà solo: anche le parti civili hanno scelto i propri esperti. Paolo Reale, ad esempio, è stato designato dal fratello di Liliana, Sergio Resinovich, e ha già lavorato al celebre caso di Chiara Poggi.
Messaggi cancellati e tracce digitali
Secondo quanto affermato dal consulente Michele Vitiello, incaricato da Sebastiano Visintin, marito di Liliana, questa nuova metodologia potrà recuperare messaggi WhatsApp eliminati e altre comunicazioni che Liliana era solita cancellare. Una scelta, la sua, che potrebbe ora rivelarsi decisiva per la ricostruzione degli eventi.
Vitiello ha anche rivelato che è già stata effettuata la copia forense della GoPro di Sebastiano, precisando che “è già stato fatto il massimo oggi tecnicamente possibile”.
Alla ricerca di indizi utili
L’analisi dei cellulari potrebbe portare alla luce interazioni mai viste prima, conversazioni avvenute su app di messaggistica, email, note personali o cronologie di navigazione che potrebbero fornire indizi utili per comprendere meglio il contesto in cui Liliana viveva e si muoveva.
In casi complessi come questo, la tecnologia forense si rivela uno strumento fondamentale per scavare nel passato digitale delle persone, specie quando si tratta di comprendere motivazioni, relazioni e dinamiche spesso invisibili a un primo sguardo. Ogni file recuperato, ogni messaggio nascosto, potrebbe raccontare una parte di verità rimasta in silenzio per anni.