UDINE – La rete oncologica regionale rappresenta un passaggio fondamentale per migliorare la gestione dei pazienti oncologici nel Friuli Venezia Giulia. L’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, intervenuto oggi a Udine durante il corso di formazione rivolto ai professionisti che faranno parte della rete, ha sottolineato come questo percorso sia un vero strumento di programmazione basato su un approccio integrato e multidisciplinare, volto a superare modelli frammentati e verticali.
Una nuova visione per la presa in carico dei pazienti oncologici
Riccardi ha evidenziato che il sistema sanitario si trova oggi a un bivio: da un lato la possibilità di attuare una programmazione concreta e qualificata, dall’altro il rischio di restare bloccati da tensioni interne e resistenze. La rete oncologica regionale non si limita a riorganizzare strutture e luoghi, ma promuove un profondo cambiamento culturale fondato sulla diffusione della rete, ponendo al centro il cittadino, la sua salute e la sua dignità.
Un atto etico oltre la semplice riorganizzazione
L’assessore ha sottolineato come l’oncologia sia un settore in cui si misura la reale capacità di rispondere ai bisogni delle persone. Superare l’egoismo organizzativo è essenziale per garantire la qualità delle cure. La rete oncologica regionale rappresenta quindi un vero e proprio atto etico, che valorizza la centralità del paziente e la continuità assistenziale.
Il piano regionale e la formazione specialistica
Il Piano della Rete Oncologica Regionale (ROR) prevede la definizione di percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali (PDTA) condivisi a livello regionale e locale, dotati di indicatori misurabili per monitorare risultati e processi. Il progetto formativo, promosso da ARCS in collaborazione con SDA Bocconi e Suono&Silenzio, coinvolge specialisti divisi in gruppi di lavoro regionali focalizzati su tumori specifici come pancreas, esofago, cervello e sarcomi. Grazie alla guida di esperti come la docente Valeria Tozzi, i professionisti acquisiranno competenze per progettare e implementare PDTA coerenti con le necessità dei pazienti.
Tempistiche e obiettivi del progetto
Il percorso si articolerà in quattro fasi distribuite in 18 mesi: entro il 30 giugno 2026 sarà completata la progettazione dei percorsi, mentre entro il 31 dicembre 2026 è prevista la loro implementazione nelle diverse realtà aziendali. L’obiettivo finale è che la rete oncologica guidi il paziente con sospetto clinico dalla diagnosi fino alle fasi di terapia, follow-up e assistenza territoriale o domiciliare, garantendo continuità e qualità assistenziale.