Il Questore di Udine, applicando l’art 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, ha disposto, per gravi motivi di ordine e sicurezza pubblica, la sospensione per quindici giorni della licenza di somministrazione e di pubblico spettacolo (attività danzante) di un noto locale pubblico di Udine.
Il provvedimento, emesso a seguito di puntuali accertamenti e verifiche, è stato notificato oggi al gestore del locale, con apposizione dei sigilli all’ingresso, a seguito dei gravi fatti che vi sono accaduti il 30 ottobre u.s.
A tale provvedimento di chiusura si è giunti considerando anche i precedenti eventi, di rilievo anche penale, che hanno interessato gli avventori del locale stesso nel corso del 2017 e del 2020 e che hanno portato questa Autorità di Pubblica Sicurezza ad emettere due analoghi provvedimenti sospensivi dell’attività.
In particolare, nella notte del 30 ottobre, su segnalazioni pervenute al numero di emergenza NUE 112 in merito ad un rissa in atto tra gli avventori, personale della Volante della Questura di Udine è intervenuto presso l’esercizio pubblico di questa via dei Prati e giunto sul posto, unitamente a militari dell’Arma dei Carabinieri, non senza difficolta, ha identificato alcuni soggetti coinvolti nella rissa stessa, terminata poco prima ed a seguito della quale all’interno del locale trovava cocci di bottiglia, vetri rotti, tavoli e sedie ribaltate. Nell’occasione alcuni degli avventori sono risultati non collaborativi con le Forze dell’Ordine e riottosi al controllo di polizia, in quanto presumibilmente alterati dall’abuso sostanze alcoliche,
Per accertare i fatti e le eventuali responsabilità, oltre agli aspetti penali della vicenda, è stato avviato un procedimento amministrativo, nel corso del quale, dalla visione anche dei filmati ripresi dalle telecamere del locale, e stato constatato che verso le cinque di mattina di quella notte, presenti ancora numerosi avventori, nell’area dei bagni e nato un alterco tra due gruppi di giovani, che poi si è esteso alle altre parti dell’esercizio, coinvolgendo numerosi avventori, con scontri fisici, lancio di bottiglie e suppellettili varie. In merito non sono risultati soggetti feriti negli scontri, anche se un giovane, che nell’occasione ha rifiutato le cure mediche, ha riportato un piccolo taglio ad un dito della mano.
E’ emerso poi che nel locale quella sera vi era un solo addetto alle sicurezza, che ha operato quindi in maniera isolata ed, addirittura, non in regola con le norme di impiego, in quanto non iscritto nella apposito elenco prefettizio dei c.d. “buttafuori”, tanto che in proposito sono state elevate dalla Questura di Udine anche le relative sanzioni amministrative, già notificate al gestore ed all’addetto irregolare.
Sicuramente la veemenza degli scontri, con il lancio scriteriato di bottiglie e suppellettili, avrebbe potuto portare a conseguenze molto gravi per l’incolumità fisica delle persone presenti e, quindi, considerato il ripetersi di gravi fatti, il rischio di nuove risse, la situazioni di pericolo registrata nel locale, l’esigenza che vengano predisposte dal gestore adeguate misure atte a garantirne la sicurezza, si è ritenuto, come sopra indicato, necessario sospenderne l’attività per un predetto periodo ritenuto congruo.
Come infatti indicato dalla giurisprudenza amministrativa, il provvedimento di chiusura ex art. 100 TULPS, di competenza del Questore, non è diretto a punire il gestore del locale, anche se naturalmente ne subisce le conseguenze negative di carattere economico, ma serve a tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza pubblica ed, in particolare, anche l’incolumità dei possibili avventori.
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