UDINE – I militari delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Udine hanno recentemente portato a termine un’importante operazione di repressione contro il contrabbando e i traffici illeciti presso la barriera autostradale A23 di Ugovizza (UD), al confine con l’Italia. In tale operazione sono stati sequestrati ben 62 mila litri di un prodotto petrolifero da taglio di benzina di contrabbando, nonché due autoarticolati, con i relativi autotrasportatori denunciati.
Il controllo delle Fiamme Gialle: monitoraggio continuo
Il sequestro è stato il risultato di un’accurata attività di monitoraggio condotta dai finanzieri della Compagnia di Tolmezzo (UD). L’operazione si inserisce in un contesto di vigilanza costante sui trasportatori di prodotti petroliferi provenienti da Paesi dell’Unione Europea e non, con l’obiettivo di individuare possibili casi di evasione fiscale tramite l’introduzione di carburanti nel territorio nazionale senza il pagamento delle accise e dell’IVA.
L’attenzione dei militari si è concentrata su due autoarticolati con targa polacca provenienti dalla Slovacchia, che avevano destato particolari sospetti. I conducenti delle cisterne, sottoposti a interrogatorio, hanno fornito risposte vaghe riguardo alla merce trasportata, al luogo di origine e alla destinazione finale del viaggio. Inoltre, la documentazione di trasporto si è rivelata incompleta e priva di elementi concreti per risalire con certezza al luogo di partenza e di arrivo, facendo solo accenni a società con sede in Repubblica Ceca, Grecia, Austria e Slovacchia.
Un prodotto sospetto: “Softening Component”
Nel corso dei controlli, il prodotto trasportato era indicato come “Softening Component”, una sostanza che in apparenza poteva essere classificata come prodotto per pitture o vernici. Tuttavia, attraverso le analisi chimiche effettuate dal Laboratorio Chimico dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli di Venezia, è stato confermato che si trattava di una miscela di benzina, destinata quindi ad essere assoggettata ad accisa.
Questa scoperta potrebbe segnare un cambiamento nelle strategie dei traffici illeciti, dove si passa dal contrabbando di idrocarburi (benzina e gasolio) a quello di miscele denominate “designer fuels”. Questi prodotti, pur rientrando in categorie merceologiche non soggette a tassazione (come vernici o oli lubrificanti), possiedono caratteristiche di combustione simili a quelle della benzina o del gasolio.
Sequestro e denunce
A seguito del sequestro dei mezzi e del prodotto, i due autotrasportatori sono stati denunciati per contrabbando alla Procura della Repubblica di Udine. L’accisa evasa è stata calcolata in oltre 60.000 euro. Le frodi alle accise, infatti, rappresentano un grave danno per le finanze dello Stato, distorcendo la libera concorrenza e alimentando le infiltrazioni delle organizzazioni criminali.
Le implicazioni delle frodi alle accise
Le attività illecite legate al contrabbando di carburanti e alle frodi fiscali causano un danno significativo alle entrate pubbliche. Oltre a compromettere le finanze dello Stato, queste frodi hanno un impatto negativo sulla concorrenza, favorendo gli operatori disonesti a discapito delle imprese che rispettano le normative. Inoltre, tali traffici sono spesso legati ad attività criminali che sfruttano la mancata imposizione delle accise per finanziarsi.
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