Ribelli jihadisti entrano a Damasco: Assad fugge
I ribelli jihadisti hanno conquistato Damasco durante un’offensiva rapida che li ha visti prendere il controllo di Aleppo, Hama e Homs in pochi giorni. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, il presidente Bashar al Assad è fuggito dal Paese verso una destinazione sconosciuta. Gli insorti hanno dichiarato la liberazione di Damasco e la fine del regime: “È il momento tanto atteso dai profughi e dai detenuti, il momento di tornare a casa e di godere della libertà dopo decenni di oppressione e sofferenza”.
Festeggiamenti per la caduta del regime
Dopo l’ingresso dei ribelli jihadisti nella capitale, centinaia di persone sono scese in piazza a festeggiare la caduta del regime degli Assad al potere da 53 anni. Il premier Mohammed al-Jalali si è detto pronto a cooperare nel passaggio dei poteri, sottolineando l’importanza di una Siria unita e pacifica.
Conquista dei media di Stato e presa del palazzo presidenziale
Dopo aver preso il controllo degli uffici dei media di Stato, i ribelli hanno annunciato la presa della capitale siriana anche attraverso la tv nazionale. I prigionieri detenuti dal regime sarebbero stati liberati. I ribelli sono stati ripresi vicino al palazzo presidenziale, dove sono entrati senza incontrare resistenza e hanno festeggiato gridando “Dio è il più grande”.
Controllo della prigione di Saydnaya
I ribelli hanno affermato di aver preso il controllo della prigione militare di Saydnaya, simbolo del potere di Assad a nord della capitale. Amnesty International aveva definito Saydnaya “il mattatoio umano” per le violazioni dei diritti umani documentate all’interno. Un rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani aveva evidenziato gravi abusi e torture sistematiche nelle carceri siriane, compresa Saydnaya.