VERONA – Lavoro e Sanità sono i temi che preoccupano maggiormente i veronesi, secondo i dati presentati nel corso del convegno “Dal sondaggio alle proposte – Analisi dei bisogni dei veneti”, organizzato da Uil Veneto alla Camera di Commercio di Verona. Il sondaggio, promosso in tutte le province e analizzato dal Centro studi CSSE Veneto, ha coinvolto quasi 17.000 cittadini, di cui 2.411 a Verona, restituendo un’immagine dettagliata delle priorità sociali suddivise per territorio, età e genere.
Lavoro al centro delle preoccupazioni dei veronesi
In testa alle preoccupazioni c’è il Lavoro, indicato dal 31,5% degli intervistati: una voce trasversale a tutte le fasce d’età, in particolare tra i giovani adulti (36,7%) e tra i 40-59enni (35,7%). I cittadini lamentano stipendi fermi, precarietà contrattuale, scarsa contrattazione territoriale e la difficoltà di trovare occupazioni stabili, in un Veneto dove solo una assunzione su dieci è a tempo indeterminato.
Sanità pubblica in crisi: liste d’attesa e medici irreperibili
Segue la Sanità con il 24,5%, percepita come poco accessibile, con liste d’attesa troppo lunghe, medici di base difficili da contattare e un crescente ricorso alla sanità privata o al Pronto soccorso anche per codici bianchi. Particolarmente critico il tema delle case di riposo, che per molte famiglie sono ormai economicamente inaccessibili: nel 2025 la retta media ha toccato i 2.000 euro al mese, con un incremento di 665 euro in due anni.
Bullismo: emergenza tra i minorenni
Un altro dato allarmante riguarda il bullismo, segnalato dal 18,4% degli intervistati, ma che tra gli under 18 arriva al 30,8%. “È una ferita sociale che sta crescendo in silenzio – ha affermato il segretario Roberto Toigo –. Per questo Uil Veneto ha attivato un punto di ascolto virtuale accessibile via mail a [email protected], uno spazio sicuro e gratuito dove i ragazzi possono trovare supporto e orientamento senza giudizio”.
La voce del territorio: appello al dialogo
Durante il convegno sono intervenuti anche il coordinatore Uil Verona Giuseppe Bozzini, che ha evidenziato la necessità di un patto tra imprese, PA e sindacati per contrastare la precarizzazione del lavoro, e l’assessore comunale al Lavoro Michele Bertucco, insieme ai rappresentanti di INPS, Camera di Commercio e Confindustria Verona.
Bozzini ha sottolineato come il benessere economico della provincia abbia generato disuguaglianze, con una popolazione sempre più anziana e servizi sociosanitari da riorganizzare, con risorse insufficienti e difficoltà di coordinamento.
I dati in breve: priorità sociali a Verona
- Lavoro (31,5%)
- Sanità (24,5%)
- Sicurezza e Bullismo (18,4%)
- Trasporti (9,9%)
- Ambiente (7,3%)
- Casa e Istruzione (entrambi al 4,2%)
Per gli under 18, Lavoro e Sicurezza sono i temi più sentiti (entrambi 30,8%), mentre per gli over 60 è la Sanità a preoccupare di più (38,8%).
Dal confronto alle proposte
“Il nostro obiettivo – ha concluso Toigo – è trasformare i dati in proposte concrete, collaborando con istituzioni, associazioni e cittadini. Solo ascoltando i bisogni reali possiamo costruire politiche più efficaci, inclusive e vicine alla gente”.