UDINE. Chi frequenta abitualmente viale Venezia perché ci vive o ci lavora si sta rendendo conto della pericolosità di attraversarlo. Da quando è stato snaturato il viale napoleonico, con il taglio degli alberi e la realizzazione di due rotonde al posto dei semafori, la percorribilità diventa un autentico percorso ad ostacoli, racconta la cittadina Irene Giurovich, del Comitato Salviamo viale Venezia, la quale ha inviato le lamentele condivise da numerosi cittadini e imprenditori alla Polizia Comunale.
“Ormai resta, ahimè, ben poco da salvare – dichiara – , ma non possiamo esimerci dal segnalare con forte preoccupazione le ricadute sul piano della sicurezza e dell’incolumità: pochi automobilisti rispettano le precedenze nelle rotonde che, di fatto, diventano un mulinello costante dove le auto, anziché rallentare, accelerano all’interno delle rotonde, determinando così un alto tasso di rischio di incidenti visto che molti si buttano in rotonda premendo sul gas; in prossimità delle rotonde la maggior parte degli automobilisti non decelera come dovrebbe”. Inoltre, anziché procedere in incolonnamento, come la legge prescrive, la “quasi totalità degli automobilisti guida in affiancamento dentro le rotonde (progettate fra l’altro erroneamente come segnalato nei numerosi esposti presentati dal Comitato) – prosegue Giurovich – provocando un incremento di tamponamenti”.
Per non parlare poi del salto ad ostacoli quando ci si deve immettere sul viale dalle laterali (via Mazzucato, via Firenze ad esempio): spesso si formano ingorghi e si resta bloccati per parecchio tempo, anche a causa dell’alta velocità che caratterizza la marcia sul viale (fatto che impedisce le presunte immissioni graduali…).
“Le rotonde dovevano servire per rallentare il traffico secondo l’asserita versione dell’amministrazione comunale? Ebbene, in prossimità delle rotonde e nelle rotonde la velocità è accelerata; se vogliamo chiamare rallentamenti gli ingorghi che si creano per immettersi dalle laterali del viale, allora il Comune ha azzeccato!”.“Le rotonde dovevano servire per rendere più sicuro il viale?”. Ebbene, “è sufficiente frequentare anche sporadicamente la zona per costatare che è molto meno sicuro rispetto all’era dei semafori”.
Altro capitolo spinosissimo è quello delle immissioni create dai controviali su entrambe le direzioni: “Si tratta di immissioni pericolosissime, visto che pochissimi, fra automobilisti e ciclisti, rispettano lo stop: pertanto ci si trova vedersi arrivare dei missili da destra e da sinistra, dipende dal lato di percorrenza del viale, con l’istinto di spostarsi di lato, andando inevitabilmente contro l’auto vicina o inchiodando con il rischio di essere tamponati… Per non parlare poi degli stop alla fine delle immissioni che si trovano nei pressi della svolta a destra riservata a chi deve entrare nei vari condomini: la sottoscritta ha rischiato già una ventina di volte in un mese di essere tamponata mentre cercava di girare verso i condomini da un auto che non capisce, seppure si azioni la freccia, che si deve entrare nei palazzi lungo il controviale…
Infine, per non far mancare altre problematiche, le recenti piste ciclabili create fronte cancelli condominiali rappresentano un serio rischio in quanto le bici e i monopattini sfrecciano rendendo molto complicato, anche se si esce dai portoni condominiali a passo d’uomo, evitarli.
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