Il Consiglio Nazionale del CONI, dopo aver approvato la Relazione del Presidente Malagò ed aver preso atto dell’impossibilità politica e tecnica dell’utilizzo dello strumento della legge delega per riformare lo Sport Italiano e risolvere le questioni aperte dalla legge 145/2018 e tutt’ora irrisolte, riguardanti l’autonomia del CONI, la sua funzionalità e le prerogative ad esso assegnate dalla Carta Olimpica, ritiene che si debba aprire una fase di riforma complessiva e condivisa dello Sport Italiano attraverso uno strumento legislativo ordinario e il CONI, quale Confederazione delle Federazioni Sportive Nazionali e delle Discipline Sportive Associate, unitamente agli Enti di Promozione Sportiva e alle Associazioni Benemerite, è pronto a fornire idee, proposte e priorità, oggi indispensabili anche per affrontare l’emergenza epidemiologica in atto.
Il presidente del CONI – Comitato regionale Friuli Venezia Giulia – Giorgio Brandolin ha sottoscritto tale documento che boccia la riforma del Ministro Spadafora (che ha avuto pure il parere contrario dell’ufficio legislativo e legale della Presidenza del Consiglio dei Ministri), concordando la necessità di adottare uno strumento legislativo d’urgenza che contenga una dotazione di personale, ma anche di beni mobili e immobili, che sia in grado di fare uscire il CONI dal perdurante stato di precarietà, considerata peraltro l’imminenza dei Giochi Olimpici (in meno di diciotto mesi si avranno due Olimpiadi) e tenendo conto anche della drammatica urgenza già formalizzata a più riprese dal CIO. Brandolin ha espresso anche la sua delusione per l’astensione da parte degli Enti di Promozione.
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