La recente stabilizzazione di 63 professionisti della ricerca presso il Centro di riferimento oncologico di Aviano (CRO) e il Burlo Garofolo di Trieste segna un punto di svolta per la sanità del Friuli Venezia Giulia. Un’azione tanto attesa quanto fondamentale, che pone le basi per un futuro di innovazione e eccellenza nel campo della ricerca sanitaria regionale.
Un passo avanti per la ricerca
L’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, ha evidenziato l’importanza di questa mossa per l’intero sistema sanitario: la ricerca è l’elemento chiave per l’innovazione delle cure e per incrementare l’attrattività della sanità regionale. Il provvedimento riguarda 25 ricercatori sanitari e 17 collaboratori professionali al CRO di Aviano, e 11 ricercatori e 10 collaboratori di ricerca al Burlo Garofolo di Trieste.
Superamento del precariato: una nuova era per i ricercatori
Il riconoscimento di contratti a tempo indeterminato rappresenta un cambiamento epocale, superando la condizione di precariato che ha a lungo caratterizzato il settore. Questo cambiamento non solo garantisce maggiore stabilità ai professionisti coinvolti ma promette anche di stimolare un impegno rinnovato nella ricerca, fondamentale per l’evoluzione delle cure sanitarie.
La piramide della ricerca e la stabilizzazione
L’introduzione delle figure professionali del ricercatore sanitario e del collaboratore alla ricerca con la legge 205/2017 ha rappresentato il primo passo verso il riconoscimento dell’importanza di questi professionisti all’interno del Servizio Sanitario Regionale. La recente stabilizzazione è il risultato di un percorso di valorizzazione iniziato con quella legge, ma che solo ora trova piena realizzazione con la possibilità di offrire contratti stabili.
L’Importanza della Ricerca per l’Innovazione delle Cure
I vertici dei due istituti hanno espresso grande soddisfazione per questo traguardo, sottolineando come la ricerca sia cruciale non solo per l’avanzamento scientifico ma anche per il suo impatto diretto sull’innovazione delle cure e, di conseguenza, sul benessere della collettività. La stabilizzazione del personale dedicato alla ricerca rappresenta un riconoscimento del loro prezioso lavoro e una garanzia per il futuro.
Grazie a questa importante mossa, gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) del Friuli Venezia Giulia possono ora pianificare con maggiore sicurezza l’evoluzione della ricerca sanitaria. Questo permetterà di innovare le cure, migliorare l’assistenza ai pazienti e offrire nuove soluzioni terapeutiche, rendendo merito all’impegno e alla dedizione dei professionisti che hanno lavorato con passione, nonostante le difficoltà legate alla precarietà del loro ruolo.