PETEANO (GORIZIA) – Sono trascorsi cinquantatré anni dalla tragica strage di Peteano, un attentato che ancora oggi lascia un segno profondo nella coscienza collettiva e nella memoria dell’Arma dei Carabinieri.
Nella mattinata di oggi, 31 maggio, come accade ogni anno, si è tenuta una solenne cerimonia commemorativa presso il monumento dedicato ai tre militari caduti: il brigadiere Antonio Ferraro, e i carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni.
La commemorazione, avvenuta proprio nei pressi del luogo dell’attentato in località Peteano, ha visto la partecipazione di autorità civili e militari, con una nutrita rappresentanza dell’Arma proveniente da tutto il territorio isontino, da Gorizia a Monfalcone.
Alle ore 10 è iniziata la cerimonia con la deposizione delle corone da parte del prefetto Ester Fedullo, dell’ispettore regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri Michele Cristofaro Ladislao e dei sindaci di Sagrado, Savogna d’Isonzo e Gradisca d’Isonzo.
Presenti anche i massimi vertici delle forze dell’ordine locali, come il generale Gabriele Vitagliano, comandante regionale dei Carabinieri, il comandante provinciale Massimiliano Bolis, il questore Luigi Di Ruscio e il comandante provinciale della Guardia di Finanza Andrea Esposito.
Il significato del ricordo
Dopo la deposizione delle corone, Don Albino d’Orlando, cappellano militare, ha guidato la benedizione e recitato la tradizionale “preghiera del carabiniere”, un momento particolarmente toccante per i famigliari presenti e per tutti i partecipanti. L’importanza dell’evento è stata sottolineata dalle parole del sindaco di Sagrado Marco Vittori, che ha evidenziato il doppio valore dell’iniziativa: tenere viva la memoria delle vittime e trasmettere alle nuove generazioni la consapevolezza dei drammi vissuti in epoche recenti.
L’attentato e la verità emersa anni dopo
Il 31 maggio 1972, una telefonata anonima segnalò la presenza sospetta di una Fiat 500 lungo una strada provinciale. L’auto, in realtà, era stata imbottita di esplosivo, e quando i carabinieri tentarono di aprirne il cofano, vennero travolti da una violenta esplosione. L’evento, inizialmente attribuito a gruppi di sinistra, fu in seguito ricondotto, grazie alle indagini successive, al gruppo neofascista Ordine Nuovo. Una verità che emerse soltanto nel decennio seguente.
Un monito per il futuro
L’anniversario della strage di Peteano non è solo un’occasione per guardare al passato, ma anche un richiamo alla responsabilità collettiva, affinché episodi simili non si ripetano. In un’epoca in cui i valori delle istituzioni sono spesso messi in discussione, mantenere vivo questo esempio di sacrificio rappresenta un messaggio fondamentale per le generazioni presenti e future.