Pordenone ha dimostrato ancora una volta di essere una città all’avanguardia, non solo nel panorama sportivo tradizionale, ma anche come punto di riferimento per lo sport della mente, grazie al successo del 42° Torneo Nazionale di Dama Italiana “Città di Pordenone”. L’evento, che si è svolto presso il Centro Sportivo “A. Lupieri”, ha visto la partecipazione di 63 giocatori provenienti da tutta Italia, consolidando il ruolo centrale della città nel mondo della dama. Organizzato con passione dall’ASD Dama Club Pordenone, il torneo ha messo in evidenza l’importanza di uno sport che stimola le capacità logiche e strategiche, unendo giovani e adulti in un’esperienza formativa e educativa.
Protagonisti giovani e il futuro dello sport della mente
Tra i protagonisti dell’evento, i giovani hanno avuto un ruolo di rilievo, con un girone dedicato esclusivamente a loro. L’assessora allo sport, Elena Ceolin, ha premiato con entusiasmo i giovani talenti, lodando l’impatto educativo e sociale del club. La giornata ha rappresentato anche un’occasione per sottolineare come nuove generazioni, spesso criticate per l’uso passivo della tecnologia, abbiano scelto di dedicarsi ad attività che stimolano la mente, allontanandosi dai social media. Non è un caso che il club, grazie alla sua dedizione, stia preparando due squadre giovanili per le finali nazionali dei Giochi Giovanili Studenteschi.
Una comunità appassionata e accogliente
L’evento non è stato solo un torneo, ma una vera e propria festa della comunità, con la partecipazione attiva delle famiglie e l’accoglienza calorosa dei volontari. Il Dama Club Pordenone, fondato nel 1979 da Giorgio Brancaleone e Olivo Zaffalon, ha rappresentato un faro culturale e formativo nella città, portando la dama nelle scuole, nei parchi e nelle piazze. Il club ha sempre messo al centro il valore dell’inclusione e della condivisione generazionale, con un legame forte con il territorio e le sue tradizioni.
La dama, sport che educa e che cresce
In un’epoca in cui la dama sembra spesso essere messa da parte rispetto ad altri sport più fisici, il successo di questa edizione del torneo ha evidenziato come il gioco possa essere un potente strumento educativo, capace di raccogliere attorno alla damiera giovani talenti e veterani. Il torneo ha premiato diversi partecipanti, tra cui il giovane Thomas Minatel, istruttore pordenonese, che ha dimostrato come il lavoro del club stia formando menti brillanti. In particolare, spicca la figura di Ines De Re, classe 2016, la più giovane partecipante, che ha suscitato l’ammirazione del pubblico per la sua passione e determinazione.
Pordenone, capitale dello sport mentale
Il 42° Torneo Nazionale di Dama ha ribadito il ruolo di Pordenone come capitale non solo della cultura, ma anche dello sport mentale, un settore che continua a crescere e a coinvolgere nuovi talenti. La città ha dimostrato di saper guardare al futuro investendo nelle persone e nel pensiero, rendendo la dama uno sport sempre più apprezzato e diffuso.