Gorizia, 28 dicembre 2023 – Il riallestimento di un classico d’eccezione aprirà il 2024 al Teatro Verdi di Gorizia: venerdì 5 gennaio alle 20.45 il Balletto di Roma porterà in scena Il Lago dei Cigni, ovvero Il Canto. Riconosciuto come uno dei più rappresentativi e stimati coreografi contemporanei italiani, Fabrizio Monteverde reinventa il più famoso dei balletti di repertorio su musica di P. I. Čajkovskij, garantendo quell’originalità coreografica e registica unica che da sempre ne caratterizza le creazioni e il successo. Attraverso la sovrapposizione con la novella di Anton Čechov Il canto del Cigno, quella che era una favola senza lieto fine, in cui i due amanti Siegfrid e Odette pagano con la vita la passione, diventa la parabola di danzatori stanchi di un’immaginaria compagnia decaduta che si aggrappano al ricordo sofferto di un’arte che travolge la vita. In scena Roberta De Simone nel ruolo del Cigno Bianco e Carola Puddu in quello del Cigno Nero, che insieme danzano la metafora di un’arte che non conosce traguardo, un viaggio tormentato d’amore, tradimento, prigionia e liberazione. La biglietteria, in via Garibaldi 2/a (telefono 0481 383601) è aperta giovedì 28, venerdì 29 e sabato 30 dicembre dalle 10.30 alle 12.30. Da martedì 2 gennaio tornerà a essere operativa con il consueto orario, quindi da lunedì a venerdì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle 12.30. La vendita on line dei biglietti è attiva sul circuito Vivaticket.
Lo spettacolo sarà anticipato alle 18 di venerdì 5, nel Ridotto Macedonio, da una prolusione di approfondimento del ciclo Incontri al Verdi. Interverrà Carmela Piccione, giornalista Adnkronos e presidente della Commissione consultiva per la danza del ministero della Cultura, autrice peraltro del libro che ripercorre i 60 anni del Balletto di Roma. È attesa anche una rappresentanza della compagnia, Carola Puddu e Roberta De Simone incluse. L’ingresso è gratuito.
Il Balletto di Roma nasce nel 1960 dal sodalizio artistico tra due icone della danza italiana: Franca Bartolomei e Walter Zappolini. Nel corso dei suoi 63 anni di vita, ha visto susseguirsi prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative, che hanno contribuito a far crescere l’attività produttiva sia in termini di quantità che di qualità delle opere allestite, con un crescente consenso di pubblico. Con il passare del tempo la Compagnia romana ha costruito un modello produttivo unico nel suo genere in Italia, volto alla preservazione del repertorio e al rinnovamento dello stesso, attraverso il sostegno della creatività coreografica e il mantenimento del livello tecnico e interpretativo dei danzatori. L’attuale profilo artistico della struttura è frutto dell’attività manageriale di Luciano Carratoni, direttore generale del Balletto di Roma, che fin dai primi anni duemila ha affidato gli orizzonti artistici a personalità della danza italiana e internazionale: da Franca Bartolomei e Walter Zappolini, a Cristina Bozzolini e Roberto Casarotto fino al 2017, per poi portare dal 2018 un significativo cambio generazionale al vertice della struttura nominando alla direzione artistica Francesca Magnini.
Fabrizio Monteverde inizia la propria attività artistica nel 1976 come attore e aiuto regista di Muzzi Loffredo nello spettacolo Un giorno Lucifero, presentato al Festival di Spoleto e al Piccolo Teatro di Milano. Parallelamente al lavoro in teatro inizia a studiare danza presso il Centro Professionale Danza Contemporanea di Roma, perfezionandosi in seguito con maestri come Carolyn Carlson, Moses Pendleton, Alan Sener, Bruno Dizien, Roberta Garrison, Peter Goss e Daniel Lewis. Nel 1982 danza nella Compagnia Teatrodanza Contemporanea di Roma diretta da Elsa Piperno e Joseph Fontano. Nel 1984 si trasferisce a Parigi dove perfeziona gli studi di danza contemporanea. Tornato a Roma nel 1985, allestisce su commissione del Teatro Spazio Zero di Roma lo spettacolo Bagni Acerbi che lo colloca subito tra i nuovi nomi della coreografia italiana. Da questa esperienza nasce la Compagnia Baltica di cui è direttore fino al 1992. Nel 1988 inizia la collaborazione con il Balletto di Toscana. Nel 1991 è coreografo de La Luna Incantata, film per la RAI TV con regia di Vittorio Nevano e protagonista l’étoile Alessandra Ferri. Nel 1996 ottiene il premio Gino Tani e il premio Danza&Danza quale migliore coreografo italiano. Densa, negli anni, l’attività con le più importanti compagnie di danza. Per il Balletto di Roma ha realizzato i balletti a serata intera Giulietta e Romeo, Cenerentola, Otello, Bolero, Il lago dei cigni, ovvero Il Canto e Io, Don Chisciotte. Dal 2015 è coreografo associato della compagnia del Balletto di Roma.
Carola Puddu intraprende lo studio della danza all’età di quattro anni a Cagliari, con l’insegnante polacca Anna Kukurba. A nove anni si trasferisce in Francia entrando nella scuola di danza del Balletto dell’Opera di Parigi (École de danse du Ballet de l’Opera de Paris) fino a diplomarsi nel 2018. Carola ottiene il suo primo ruolo da solista a soli 17 anni e balla repertorio di coreografi come Roland Petit, Maurice Béjart, Auguste Bournonville, William Forsythe, George Balanchine e Marius Petipa. Nel 2019 si trasferisce a Toronto ed entra a far parte del Professional Training Program con il Canada’s National Ballet School, dove dopo la riabilitazione da un grave infortunio danza in produzioni del coreografo spagnolo Roman Oller, tra cui Romeo e Giulietta. In Canada Carola si apre a nuovi stili come il contemporaneo e il Gaga Movement. Nel 2021 entra nella classe della scuola di Amici di Maria De Filippi. Allieva della maestra Alessandra Celentano, alla sua uscita dal programma Carola viene chiamata a far parte dell’organico del Balletto di Roma, dove interpreta anche il ruolo di Giulietta nel celebre balletto Giulietta e Romeo di Fabrizio Monteverde, in occasione nel 20° anniversario di questo storico allestimento coreografico.
Roberta De Simone inizia gli studi di tecnica classica a Roma nella Scuola di Danza di Renato Greco, con la maestra Lia Calizza. Nel 2005 entra a far parte della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma sotto la direzione di Paola Jorio dove, nel 2009, consegue il diploma di danzatrice classico accademica. Nell’ottobre del 2009 entra a far parte stabilmente dell’organico del Balletto di Roma, per il quale interpreta ruoli solistici e principali in tutte le produzioni originali e di repertorio nelle tournée italiane e internazionali. Nel 2015, il coreografo Fabrizio Monteverde le affida il ruolo della protagonista Odette ne Il lago dei cigni, ovvero Il Canto, per il quale viene segnalata dalla critica nazionale. Nel 2016 interpreta Desdemona in Otello dello stesso Monteverde e partecipa negli anni successivi a tutte le nuove produzioni della compagnia. È tra i protagonisti, nel 2020, di Io, Don Chisciotte, coreografia e regia di Fabrizio Monteverde, e partecipa alla prima versione in streaming di Première, coreografia di Andrea Costanzo Martini. Dal 2017 conduce masterclass e focus sul repertorio del Balletto di Roma per il progetto “Formazione on Tour”. Oltre a portare avanti al Balletto di Roma l’attività di interprete, affianca diversi autori della compagnia in qualità di assistente alle coreografie e maître de ballet. Inoltre, dal 2020 è assistente del maestro Derevianko e docente per i corsi professionali della Scuola di danza.
La stagione 2023/2024
Un cartellone che aiuterà a leggere la realtà ed emozionerà, senza rinunciare a energia e buonumore per veicolare messaggi e stimolare la riflessione: sono 27 gli spettacoli, scelti dal direttore artistico, Walter Mramor, che spazieranno dalla rilettura dei classici alle commedie, dalla danza alla musica, con un occhio all’attualità e sempre con una grande attenzione per le famiglie e i più giovani. Otto saranno gli appuntamenti di Prosa e sei quelli di Musica e balletto, a cui si aggiungeranno sei Eventi, suddivisi in Musical, Fun e nel nuovissimo Social, nato dall’idea che il teatro sia occasione di incontro e scambio tra diverse generazioni. Quest’ultimo percorso, per decisione del Comune, sarà caratterizzato da biglietti a tariffe particolarmente vantaggiose proprio per coinvolgere anche nuovi spettatori. Quattro saranno poi le rappresentazioni tra realtà e fantasia del filone Verdi Racconta e tre le Young Pomeridiane per le famiglie, a cui si aggiungeranno come evento speciale le visite teatralizzate al Verdi per andare alla scoperta dei segreti del teatro. Proposte variegate e di livello, messe in scena da artisti prestigiosi e dalle migliori compagnie nazionali e non solo, con alcuni grandi e attesi ritorni. La Stagione gode ancora una volta del sostegno della Regione e della Fondazione CaRiGo.
Il cartellone
Prosa (8 spettacoli)
Mercoledì 10 gennaio sarà la volta de L’avaro di Molière, con Ugo Dighero e Mariangeles Torres. L’attore genovese si confronta per la prima volta con un grande classico, interpretando Arpagone nel nuovo allestimento diretto da Luigi Saravo. Martedì 30 gennaio Marco Paolini torna al Verdi portando Boomers, spettacolo che tira fuori conflitti, dinamiche, percorsi, errori storici, occasioni perdute del passato prossimo, di una generazione che ha avuto un impatto pesante sul pianeta sia in termini ecologici che in termini tecnologici ed economici ma che ha anche prodotto menti brillanti, personalità, energie e idee che quell’impatto hanno cercato di combatterlo. Mercoledì 21 febbraio Umberto Orsini e Franco Branciaroli, diretti da Massimo Popolizio, si ritrovano insieme per ridare vita a I ragazzi irresistibili di Neil Simon. Vestiranno così i panni di due anziani attori ex componenti di un duo di successo che devono partecipare insieme a una trasmissione televisiva: ma incomprensioni antiche si ripresentano più radicate e questa difficile alchimia è il pretesto per un gioco di geniale comicità e di profonda melanconia. Martedì 5 marzo un altro atteso ritorno: quello di Alessio Boni, che insieme a Iaia Forte, Francesco Meoni, Marcello Prayer sarà in scena con Iliade. Il gioco degli dei, liberamente ispirato all’opera di Omero. Uno spettacolo che assume un significato ancora più particolare in vista di Go! 2025, considerando che è realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023. Infine martedì 2 aprile sbarcheranno a teatro i Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento adattamento dell’omonima pellicola.
Musica e balletto (6 spettacoli)
Giovedì 8 febbraio sarà in scena Autobiography, con ideazione, direzione e coreografia di Wayne McGregor, una delle figure di spicco della danza contemporanea, arte che ha contribuito a ridefinire radicalmente con pionieristiche innovazioni. Uno spettacolo sulla complessità biologica della vita, un’indagine coreografica in cui l’autore, con la collaborazione di un gruppo di scienziati di genetica, fa dialogare scienza e filosofia a mettendo in sequenza il suo genoma completo. Venerdì 1 marzo i Chicos Mambo calcheranno nuovamente il palco del Verdi: Car/men è costruito su una fantasia coreografica originalissima, ironica e trasgressiva, con richiami inevitabili alla Spagna e ai suoi stereotipi, all’opera, ai personaggi diventati miti in chiave contemporanea. Si riafferma così la camaleontica bravura di Philippe Lafeuille e dei suoi danzatori, con un gioco di maschere per approcciare Carmen, icona di riferimento dell’opera e non solo, rivisitata migliaia di volte, proponendola in tutte le sue infinite sfumature. Sabato 23 marzo il Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart sarà interpretato dal mezzosoprano Bernarda Fink e dal basso Marcos Fink (insieme ad altri artisti da definire), dal Coro e dall’Orchestra Arsatelier con il maestro del coro Mateja Cernic e il direttore Marco Feruglio. Giovedì 11 aprile i pianisti Ramin Bahrami e Danilo Rea saranno i protagonisti di Bach is in the air, progetto pianistico tra musica classica e improvvisazione jazz.
Eventi (6 spettacoli)
Musical – Riscatto, sorellanza, comunità, sogni, accoglienza, inclusione, onestà, vocazione e tolleranza sono i valori al centro di Sister act, con la regia di Chiara Noschese e un frizzante cast capeggiato da Gloria Enchill, in cartellone sabato 3 febbraio.
Fun – Martedì 16 gennaio Massimo Lopez e Tullio Solenghi con Dove eravamo rimasti ripercorreranno la loro carriera con numeri, sketch, brani musicali e contributi video che li hanno resi celebri e amati, affiancati dalla Jazz Company diretta da Gabriele Comeglio. Mercoledì 15 maggio il Verdi si trasformerà, nel secondo appuntamento Fun, in una sala cinematografica per Ai miei tempi non era così… di Maurizio Battista: dalla proiezione di vecchi film capiremo come della presunta modernità di oggi ci siamo fatti appunto un “film” che non corrisponde ai nostri bisogni reali.
Social – Arianna Porcelli Safonov, apprezzata attrice comica, conduttrice di format TV e live e autrice di monologhi di stand-up comedy e cabaret tra l’Italia e la Spagna, sarà al Verdi mercoledì 13 marzo con Fiabafobia. Un monologo comico, scritto per ridere e per pensare, che offre una carrellata sulle fobie che ci accompagnano nella vita di ogni giorno. Venerdì 5 aprile arriverà invece con La fisica che ci piace (titolo provvisorio) l’istrionico professor Vincenzo Schettini, le cui lezioni sono seguite in tutta Italia da milioni di persone tra Instagram, Facebook, You Tube e Tik Tok.
Verdi Racconta (4 spettacoli)
Giorgio Gallione dirigerà mercoledì 24 gennaio Ambra Angiolini in Oliva Denaro, rappresentazione tratta dal romanzo di Viola Ardone, ispirato alla storia della ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Ispirato alla favola di Apuleio Amore e Psiche, Venere Nemica di e con Drusilla Foer venerdì 16 febbraio rileggerà il Mito in modo divertente e commovente, in bilico tra tragedia e commedia, declinando i grandi temi del Classico nella contemporaneità. Vladimir Luxuria martedì 19 marzo sarà invece protagonista assoluta di Princesa, spettacolo che Fabrizio Coniglio ha tratto dalla storia vera di Fernanda Farias De Albuquerque, trans brasiliana la cui tormentata vita fu raccontata in un’autobiografia scritta a quattro mani con Maurizio Iannelli durante un comune periodo nel carcere di Rebibbia e cantata da Fabrizio De André nell’album Anime Salve. Giorgio Lupano, con la danzatrice Greta Arditi, sarà di nuovo al Verdi martedì 16 aprile con La vita al contrario. Il curioso caso di Benjamin Button, di Francis Scott Fitzgerald, messinscena onirica e suggestiva con la regia di Ferdinando Ceriani.
Verdi Young (3 spettacoli – Pomeridiane)
Domenica 21 gennaio sbarcherà al Verdi Baloons Adventures, spettacolo selezionato dalla Shanghai Yijun Cultural Performing Arts per il Tour dei Grand Theatre, primo sodalizio tra due dei membri fondatori del Collettivo Clown, ovvero Andrea Meroni del duo Meroni Zamboni e Fabio Lucignano, in arte Sebastian Burrasca, che usano la manipolazione dei palloncini per creare immagini e sensazioni. Domenica 18 febbraio Fantateatro porteà il pubblico in fondo al mare con La sirenetta, con sei attori, videoproiezioni e pupazzi, per far capire quanto sia importante imparare ad avere rispetto per gli altri, valorizzando le differenze che spesso diventano ricchezze.
Evento speciale
Dal 12 al 15 marzo torna il Viaggio nella scatola magica, di Enrico Cavallero con sei interpreti. Una visita itinerante all’interno del teatro che coinvolge il pubblico, portandolo a scoprire le aree normalmente precluse agli spettatori. Particolare attenzione è rivolta all’architettura del teatro e alla sua storia, al palco e a come funziona la torre scenica, inoltre, grazie all’interpretazione degli attori che si cimentano in brevi pièce, è spiegato come si lavora in un teatro e quali sono le fasi di un allestimento teatrale, dall’idea iniziale alla messa in scena, per arrivare all’allestimento e realizzazione della rappresentazione artistica.
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