Grazie alle sue potenzialitร intrinseche che inglobano emozioni e poesia, lโarte puรฒ offrire un contributo speciale alla presa di coscienza della necessitร di una corretta interazione tra umanitร e pianeta. E associarsi cosรฌ al coro globale che chiede un intervento per garantire la sopravvivenza nostra e del pianeta che abitiamo, la nostra unica casa. Eโ la filosofia fondante del progetto Terra in trasformazione, che dal 3 al 24 settembre negli spazi del Magazzino 26, proporrร unโesposizione che รจ il risultato della fusione di due mostre, Crisis Gaia e aQua, nate in luoghi diametralmente opposti e in circostanze differenti, cui hanno contribuito un centinaio di artisti provenienti da ogni angolo del pianeta: una riflessione necessariamente globale per una sfida che riguarda lโumanitร intera.
Grazie al contributo della Regione Fvg e alla collaborazione del Comune di Trieste, con il supporto di CrediFriuli e BancaTer e grazie a molti altri partner, nei circa 1000 metri quadri espositivi offerti dal primo piano del Magazzino 26 e nellโadiacente Lloyd – Deposito a vista al piano terra, si potranno visionare un centinaio di opere di artisti provenienti da Stati Uniti, Siberia, Australia, Ecuador, Cina, Cile, Argentina, Turchia, Inghilterra, Russia, Corea, Colombia, Austria, Germania, Slovenia, Serbia, Croazia e ovviamente da Messico e Italia. In esposizione fotografie, video, sculture, installazioni, dipinti e contaminazioni tra le diverse forme artistiche.
Lโinaugurazione avrร luogo il 2 settembre alle 18.30 e proseguirร fino alle 21.
Alle due mostre faranno da corollario una serie di eventi collaterali: una mini rassegna cinematografica a cura di Mila Laziฤ, un laboratorio per ragazzi a cura di Cristina Lombardo e alcune conversazioni scientifiche realizzate in collaborazione con Ogs, Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (comunicato stampa a parte).
Ancora, sparse in quattro diverse sedi regionali si potranno visionare le mostre di giovani artisti under 35 sul tema dellโacqua nellโambito del cambiamento climatico
Infine, il Parco Basaglia di Gorizia e lโAdventure Park di Ceroglie ospiteranno, dal 5 allโ11 settembre, il progetto internazionale di land art e installazioni video sonore Fine del Confine: sette giorni di arte e performance per rivitalizzare questi luoghi e renderli cantieri culturali e di libero incontro fra artisti, natura e territorio. Lโiniziativa รจ nata da unโidea di Manolo Cocho, Guillermo Giampietro, Maria Campitelli e Fabiola Faidiga e dalla collaborazione tra CASA C.A.V.E., la Cooperativa La Collina e il Gruppo78.
Tutte le iniziative sono a ingresso libero.
La doppia mostra โCrisis Gaiaโ e โaQua”
Ma partiamo dalla doppia mostra ospitata al Magazzino 26. La prima esposizione, Crisis Gaia, รจ stata ideata in Messico, dallโartista e scienziato Manolo Cocho, curatore e coordinatore del programma Arte, scienza e complessitร del โC3 Centro delle Scienze della complessitร โ dellโUniversitร nazionale autonoma del Messico. Eโ nata in piena epoca pandemica, con unโoperazione culturale interamente basata sul network, che ha consentito al curatore di stabilire connessioni a livello globale, tradotte principalmente, ma non esclusivamente, in opere fotografiche e video. Eโ una riflessione sulla crisi del pianeta, sulla vita biologica sulla Terra e la capacitร umana di distruggerla o preservarla. โJames Lovelock vede Gaia come un grande essere vivente, che comprende lโinsieme degli esseri viventi del pianeta Terra, individui, gruppi e comunitร di individui, societร ed ecosistemi, insieme allโatmosfera, al clima e ai contesti geografici, alle diverse condizioni e nicchie in grado di ospitare la vita biologica – afferma Cocho -. Il biologo nordamericano Simon A. Levin parla dellโorganizzazione degli esseri viventi dalla singola cellula agli ecosistemi sotto il concetto di sistemi complessi adattivi, comprendendo le capacitร di adattamento di fronte alle emergenze e alle contingenze… Possiamo creare vita artificiale, proteggere la vita, ma possiamo anche distruggerla. La sovrappopolazione globale e i suoi bisogni, la somma di tutti gli interessi di tutte le persone, gli affari, la portata e il contrasto della povertร , influenzano direttamente il sistema Gaiaโ. Un concetto reso con efficacia, per esempio, dal colombiano Yhonathan Virguez Rodriguez, che nella sua opera digitale Ars Natura riflette su come un battito di ali di una farfalla possa provocare un uragano dallโaltra parte del mondo. Al di lร della poetica dellโessere polvere di stelle, ricorda lโautore, siamo organismi di relazione, complessi: le nostre azioni si rifrangono in tutti i DNA. Siamo parte della natura e abbiamo bisogno di riconnetterci con essa: รจ il concetto alla base dellโautoritratto Jane, dellโaustriaca Christiane Spatt, che si mette in scena con una scimmia di peluche, ricordo dโinfanzia, tenendola in braccio e allattandola, a indicare la nostalgia per la natura. Ancora, nella sua opera Eccesso di testosterone il messicano Marcelo Calvillo riunisce immagini popolari che ci rimandano alla prima metร del XX secolo, enfatizzando la vecchia ricetta del sesso e della violenza, in questo caso della violenza a livello planetario: lโuomo che si crede invincibile, convinto di poter imporre la propria volontร anche sul pianeta che lo ospita. Mentre nella serie Mondo Caldo e Coraggioso (Brave Warm World) il fotografo sloveno Bojan Golฤar raffigura un paesaggio alienato, utilizzando la manipolazione e la sovrapposizione delle immagini, i graffi e imperfezioni, per offrire la sua visione di come sarร domani il mondo che sta morendo.
La seconda mostra, aQua, nasce e si sviluppa soprattutto a Trieste, pur prevedendo presenze da altri luoghi, anche stranieri, con la curatela di Maria Campitelli, storica fondatrice del Gruppo78 International Contemporary Art. Raccoglie installazioni e tutte le declinazioni e contaminazioni perseguite dallโattuale ricerca espressiva. Eโ dedicata al tesoro liquido piรน prezioso per la vita, di cui da un lato gli artisti rilevano la limpida bellezza, lโinsostituibile funzione vitale e la sua essenza di bene collettivo, dallโaltro la sua degenerazione causata dai cambiamenti climatici – che provocano siccitร , innalzamento del livello dei mari, scioglimento dei ghiacciai – e dallโinquinamento, entrambe conseguenze dirette delle attivitร umane. Lโuomo, che per secoli si รจ sentito padrone al centro del mondo, oggi รจ chiamato a unโanalisi differente del suo ruolo nel mondo. โSi parla oggi di declino dellโantropocentrico, di conclusione del ciclo โHomo sapiensโ – commenta Maria Campitelli -. James Lovelock, scienziato inglese, giร nel 1979 in โGaia. A new Look at Life on Earthโ aveva avvertito che lโuomo, facendo parte del sistema sinergico autoregolante che mantiene e perpetua le condizioni per la vita sul pianeta come tutti gli esseri viventi non gode dei diritti privilegiati che si รจ auto-attribuito (a partire dallโumanesimo rinascimentale), ponendosi al centro del mondo. Eโ un partner assieme agli altri organismi, che contribuisce a mantenere lโequilibrio della vita sulla Terra, ma puรฒ anche distruggerloโ. In Marmorto, olio su tela e video (in collaborazione con Simone Di Mauro) di Cecilia Donaggio Luzzato Fegiz, vediamo degli scheletri palestrati sfoggiare un olimpionico โfront crawlโ, mentre allโorizzonte futuri fossili lambiscono i cavalloni. Black cube, di Cristina Lombardo, รจ una meditazione sullโinnalzamento delle acque, con un riferimento storico al Diluvio Universale attualizzato con lโambientazione in Piazza Unitร , a Trieste. Lโarca diventa allora una nave da crociera, che potrebbe salvare gli โonestiโ dallโimpetuositร dei marosi. E allโinterno dellโinstallazione sโinserisce un modellino della basilica di San Pietro in argilla cruda, che si consumerร durante il tempo della mostra: una meditazione sulla temporaneitร di tutti i poteri paragonati alla potenza della natura. Con lโinstallazione Iโm an Alien Fabiola Faidiga, collocata al piano rialzato del Magazzino 26, negli spazi del museo Lloyd โ Deposito a vista, realizza una vistosa scatola nera, approdata su un lontano pianeta, residuo dellโesplosione della terra, da cui si possono cogliere le ultime parole registrate di unโinascoltata esortazione: โPlease open your hears and then actโ (Vi prego, aprite i vostri cuori e agite), pronunciate da unโattivista keniota dellโambiente e del clima. Alla scatola si puรฒ accedere solo dichiarandosi โAlieni, piรน intelligenti degli umaniโ. Simone di Mauro, in In the blink of an eye, utilizza un sistema di riconoscimento facciale che rileva lo stato degli occhi dellโutente, accelerando il processo di avanzata del tempo ogni volta che gli occhi sono chiusi o si battono le palpebre: lโidea รจ quella di non distogliere lo sguardo davanti alla trasformazione, seppure lenta, del nostro pianeta e dei suoi componenti, come lโacqua, la vegetazione e lโatmosfera.
Terra in trasformazione. ospitatanelle sale 1ยฐ e1Bdel Magazzino 26 intitolate rispettivamente agli artisti Arturo Nathan e Carlo Sbisร ,sarร aperta al pubblico, a ingresso libero, giovedรฌ, venerdรฌ, sabato dalle 17 alle 20, domenica 10-13 e 17-20.
Durante il periodo della mostra lโinstallazione Iโm an Alien sarร visitabile fino alle 19, come da orario del museo Lloyd โ Deposito a vista in cui รจ collocata. Soltanto il 2 settembre, giorno dellโinaugurazione, sarร visitabile fino alle 21.
Gli eventi collaterali di Terra in Trasformazione
Cinema, laboratori e conversazioni scientifiche arricchiranno e completeranno la mostra Terra in trasformazione. La mini rassegna cinematografica che accompagna lโesposizione, a cura di Mila Laziฤ, propone tre film che gettano nuova luce sul โsistema Gaiaโ in tre momenti diversi della vita della Terra e della storia dellโuomo.
Lo sguardo piรน lontano nel tempo รจ stato offerto dallโantropologo Vittorio De Seta, con il documentario โLu tempo di li pisci spataโ (Italia, 1954), proposto lo scorso primo agosto a Nova Gorica in collaborazione con Zavod Kinoatelje Nova Gorica e la Cineteca di Bologna. Seguirร unโimmersione in uno dei piรน antichi e primordiali ecosistemi del pianeta, la foresta amazzonica, in Ecuador, attraverso la profonda capacitร dโascolto di David Monacchi ripreso dallโacuta camera della giovane registra croata Nika ล aravanja: Dusk Chorus (Italia, 2016), questo il titolo del lavoro, sarร proposto allโinterno del Magazzino 26 nelle giornate della mostra (2-24 settembre), in collaborazione con Zelig – Scuola internazionale del documentario di Bolzano. Sarร unโesperienza sensoriale, poetica e scientifica del patrimonio sonoro alla scoperta di straordinari frammenti, costantemente in via dโestinzione. Infine martedรฌ 6 settembre alle 21 il Giardino pubblico di Trieste ospiterร la proiezione di Lโignoto spazio profondo, di Werner Herzog (Francia, Germania, Regno Unito, 2005). In collaborazione con La Cappella Underground, CASA C.A.V.E. Visogliano, Riplay Film Roma, ci si immergerร nel futuro, con un saggio sullโevoluzione della specie, sullโimmigrazione, sullโecologia che รจ simultaneamente un racconto di fantascienza. Si tratta di un ipotetico viaggio alla ricerca di nuovi territori abitabili per lโuomo nellโimmensitร dellโUniverso, dopo che lโumanitร รจ riuscita a distruggere la vita del pianeta.
Underwater รจ invece il titolo del laboratorio per ragazzi curato da Cristina Lombardo, che si terrร al PAG (Progetto Area Giovani del Comune di Trieste), in via del Castello, sabato 17 settembre dalle 10 alle 13. I ragazzi verranno invitati a creare dei disegni colorati che, fotocopiati, verranno immersi in una bacinella dโacqua. Le deformazioni che ne conseguono saranno lo spunto per avviare un ragionamento sullโinnalzamento del livello del mare e le sue conseguenze sullโerosione costiera e lโesondazione delle cittร , a partire da Venezia.
Infine saranno tre le conversazioni scientifiche che faranno da corollario alla mostra, realizzate in collaborazione con Ogs – Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale per discutere delle grandi sfide che ci vengono poste dal cambiamento climatico. Sโinizierร lโ8 settembre con il geologo Angelo Camerlenghi, che discuterร di โEnergia: il metano che viene da sotto il mar Mediterraneoโ; si proseguirร il 15 settembre con la glaciologa Florence Colleoni, che parlerร di โCambiamenti climatici e poli: perchรฉ รจ importante studiarli?โ. Infine il 16 settembre, con ila dr. Paola Del Negro, direttrice dellโIstituto, si scoprirร come รจ cambiato il nostro Adriatico e non solo, nellโappuntamento โChe mare fa?โ.
Le mostre di artisti under 35
Il progetto Terra in Trasformazione si espanderร anche in altre sedi regionali, grazie a quattro mostre affidate a giovani artisti under 35, che riflettono a loro volta sul tema dellโacqua nellโambito del cambiamento climatico. Le quattro esposizioni sono sparse in diversi angoli del territorio e si svolgeranno in momenti differenti, nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2022, per dare modo al pubblico di visitarle piรน agevolmente.
Alla Portopiccolo art gallery di Sistiana, dallโ8 al 22 settembre, si potrร visionare la mostra Fluvia, di Linda Mazzolini (a cura di Maria Campitelli); dal 15 al 30 settembre, allo spazio Stone di Cervignano, andrร in scena lโesposizione Gently out of time, di Michele Seffino (a cura di Eva Comuzzi e Orietta Masin); dal 1 al 15 ottobre alla Juliet-Room di Muggia appuntamento con Muta, con opere di Janiki Citti, Greta Fila, Jesus Valenti Mora Castro (a cura di Massimo Premuda); infine, dal 3 al 13 novembre, nello spazio Make di palazzo Manin, a Udine, lโesposizione Symbiosis, di Eleonora Garini e Matteo Volonterio (a cura di Maria Campitelli).
Il progetto Fine del Confine
Eโ un progetto internazionale di di land art e installazioni video, che sarร ospitato allโinterno del Parco Basaglia di Gorizia e allโAdventure Park di Ceroglie dal 5 allโ11 settembre. Sโintitola Fine del confine, perchรฉ ha come punto di partenza concettuale lo sviluppo di idee e pratiche orientate al superamento dei confini geografici e mentali attraverso lโarte e la cultura. Mira, inoltre, al recupero e riqualificazione dei parchi pubblici transfrontalieri del nostro territorio, trasformandoli in spazi culturali aperti e partecipativi. Fine del Confine si realizzerร allโinterno dellโevento Frontiere dei lunatici (che comprenderร land art, concerti, una rassegna cinematografica, incontri sullโarte contemporanea, presentazione di libri e progetti relativi al Parco Basaglia) ed รจ collegato alle rassegne Terra in trasformazione e Lโenergia dei luoghi – Festival del vento e della pietra, nonchรฉ al progetto Meraviglie nel Parco presso lโAdventure Park di Ceroglie, dove si troverร anche il Laboratorio dโarte dei muretti a secco, patrimonio immateriale dellโUnesco. Lโiniziativa รจ nata da unโidea di Manolo Cocho, Guillermo Giampietro, Maria Campitelli e Fabiola Faidiga e dalla collaborazione tra CASA C.A.V.E., la Cooperativa La Collina e il Gruppo78. Punta a rendere questi spazi, per sette giorni, luoghi di arte e performance, cosรฌ da rivitalizzarli come cantieri culturali e di libero incontro fra artisti, natura e territorio. Il progetto si chiama Fine del confine perchรฉ i luoghi scelti per le attivitร sono altamente simbolici: il Parco Basaglia รจ situato sulla linea di confine tra Italia e Slovenia e sul confine immaginario tra la follia e lโapparenza di realtร normalizzata, mentre lโAdventure Park di Ceroglie รจ situato in prossimitร di un confine che fu campo di battaglie e devastazione nelle due guerre mondiali: oggi entrambi i luoghi sono rinati come territorio dโincontro, dโascolto e di contemplazione.
Il progetto acquista ancora piรน rilevanza nella prospettiva di Gorizia e Nova Gorica unificate come capitale Europea della cultura nel 2025: sarร un evento di carattere internazionale e locale, cui parteciperanno artisti di diversi paesi del mondo assieme ad altri del nostro territorio.
Per Frontiera dei Lunatici, al Parco Basaglia di Gorizia, si potranno apprezzare le installazioni e la land art di Pierre Zufferey, Manolo Cocho, Simone Paulin (Aeson), Elisa Zurlo, Elisa Vladilo, Fabiola Faidiga, Gabriela Blanco; i video e le video installazioni di Giovanni Cioni, Alessandro Ruzzier, Robert Roesch; Eva Petric; Rubert Huber, Franz Wassermann, Giovanna Torresin, Guillermo Giampietro, Jose Andrare Briones, Jose Cianca, Karina Zothner, Cecilia Donaggio Luzzato Fegiz, Laura Rambelli, Lucia Flego, Maja Flajsig, Mercedes Aqui, Nancy Atakan, Natalia Mali, Natalia Papaeva, Raul Piรฑa, Sissa Micheli Austria, Tilen ลฝbona, Wuei Cai Chen, Kaiqin Zhang, Radio Fragola Gorizia; le ambientazioni sonore di Vesel Full of Void, Luca Mirai, Italia.
Per lโEnergia dei luoghi – Meraviglie del parco, allโAdventure Park di Ceroglie, saranno in mostra i lavori di land art di Marco Bogar, Cecilia Donaggio Luzzato Fegiz, Rodolfo Liprandi, Cristina Lombardo, Simone Paulin e Aleksander Veliscek; si potrร partecipare al laboratorio La rinascita dei muretti a secco, con lโarchitetto e tutor Danilo Antoni; e alla passeggiata creativa con la guida naturalistica Alice Sattolo.