Roma, ottobre 2022 – Il numero dei reati commessi in danno di minori in Italia nel 2021 (riferiti alle fattispecie esaminate[1]) segna uno sconfortante record, superando per la prima volta quota 6mila. Tra questi sono 488 quelli commessi nella Regione Veneto, in aumento del 10% rispetto al 2020: di questi, 193 maltrattamenti (+23% dal 2020) e 107 violenze sessuali (+18% dal 2020), queste ultime all’88% su bambine e ragazze (94).
A livello nazionale, lo sconfortante dato totale dei reati su minori è stato di 6.248, per il 64% ai danni di bambine e ragazze e alimentati dalla violenza sessuale, che registra anch’essa un record assoluto con 1.332 casi, di cui le giovani sono l’88% delle vittime. I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale[2], sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nel Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2022 in occasione della Giornata mondiale delle bambine (11 ottobre).
Il documento è stato presentato oggi nella sede del Coni a Roma per focalizzare l’attenzione sullo sport, che rappresenta allo stesso tempo un ambito da monitorare, un luogo decisivo nelle attività di prevenzione degli abusi e un importante strumento di empowerment femminile.
Guardando alle altre regioni italiane, la Lombardia si conferma come la regione con il maggior numero di crimini contro minori 1175 nel 2021. A seguire nelle altre regioni italiane i reati sono stati 787 in Emilia-Romagna, 571 in Lazio, 564 in Sicilia. E ancora 427 in Piemonte, 405 in Toscana, 359 in Campania, 253 in Puglia, 186 in Liguria, 170 in Calabria, 163 in Trentino-Alto Adige, 156 in Sardegna, 152 in Friuli-Venezia Giulia, 114 nelle Marche, 102 in Umbria, 99 in Abruzzo, 47 in Basilicata, 18 in Molise, 9 in Valle d’Aosta.
IL NUOVO DOSSIER INDIFESA: REATI SUI MINORI IN ITALIA. Il 2021, secondo anno di pandemia da Covid-19, ha registrato un balzo drammatico dell’8% dei reati a danno di minori dal 2020 (5.789 casi) e dell’89% dal 2004 (3.311 casi). In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile. Fra questi le fattispecie che registrano la percentuale più alta di vittime bambine sono la violenza sessuale aggravata (aumentata in un anno del 41%) e violenza sessuale (rispettivamente 88% e 87%). Ed è così anche per gli atti sessuali con minorenne (83%) la detenzione di materiale pornografico (82%) la corruzione di minore (76%) la prostituzione minorile (67%) e per la pornografia minorile (69%).
I dati sono convergenti con quelli delle Nazioni unite, secondo cui una donna su tre nel mondo (736 milioni) ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita da un uomo, mentre 15 milioni di ragazze fra i 15 e 19 anni hanno subito rapporti sessuali contro la propria volontà dal partner. Cifre che, calcola l’Organizzazione mondiale della sanità, sono pressoché invariate da 10 anni.
Nei confronti dei minori aumentano anche i reati in ambito domestico, ossia i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che nel 2021 hanno colpito 2.501 giovani, al 54% di genere femminile. L’aumento dall’anno precedente è limitato al 5%, ma nel 2020 era stato toccato il record con 2.337 casi, mentre il dato dal 2004 è aumentato del 233%.
«Nel 2021 si assiste, per quasi tutti i reati analizzati, a un incremento dal 2020, anno tuttavia particolare perché segnato dalle restrizioni legate alla pandemia. Dai dati emerge un fenomeno non marginale e molto grave per le conseguenze sullo sviluppo psico-fisico delle vittime», ha dichiarato nel rapporto di Terre des Hommes Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Facendo riferimento alle «gravi conseguenze psicologiche protratte nel tempo», ha sottolineato inoltre «la necessità di prevenire e contrastare i reati, nonché dell’azione sinergica di tutti gli attori, istituzionali e non, a sostegno delle vittime».
Terre des Hommes esprime la speranza che gli aumenti rilevati siano il frutto dell’emersione di quello che Delfini chiama, giustamente, il “numero oscuro dei casi non denunciati”. Ciò in riferimento anche a una possibile maggior conoscenza della legge 69/2019, cosiddetta “Codice Rosso”, contro la violenza domestica e di genere e all’azione sul territorio delle Forze di polizia.
Paolo Ferrara, Direttore Generale di Terre des Hommes: “È fondamentale lavorare sulla raccolta dati per far emergere gli episodi di violenza che rimangono ancora sommersi. Tuttavia, dobbiamo anche concentrare il nostro impegno su informazione e sensibilizzazione, perché, non dobbiamo dimenticarlo, le radici della violenza di genere rimangono soprattutto culturali. In questo Terre des Hommes c’è e ci sarà, in un lavoro di squadra con le Forze di polizia, il mondo della scuola e dello sport, con gli ospedali e un network sempre più ampio di associazioni e enti locali.”
Ancora, nel 2021 un terzo delle 20 vittime dei “matrimoni forzati” era minorenne, in particolare il 6% aveva meno di 14 anni e il 27% tra 14 e 17 anni, secondo l’analisi del citato Servizio interforze. Il dato totale mostra un aumento nel tempo di questo reato, con 7 negli ultimi 5 mesi del 2019, 8 nel 2020 e 20 nel 2021. Le vittime sono per l’85% di genere femminile e per il 64% di origine straniera, mentre il 71% degli autori noti è maschio.[3]
SPORT: SETTORE DA MONITORARE E RISORSA DI EMPOWERMENT. Il mondo dello sport è uno degli ambiti da tenere sotto osservazione a proposito di abusi su minori, ma è al contempo una preziosa risorsa per l’empowerment femminile e per favorire la parità di genere.
Una rilevazione in 6 Paesi europei (Austria, Belgio, Germania, Romania, Spagna, Gran Bretagna) ha di recente contestualizzato il fenomeno[4]: il 75% di atlete e atleti ha riferito di aver subito almeno una violenza prima dei 18 anni (per il 44% emotiva, 37% fisica, 35% sessuale senza contatto fisico, 20% con contatto fisico), la maggioranza non ha denunciato e solo il 4-6% ha chiesto aiuto in ambito sportivo.
Proprio durante la presentazione del Dossier indifesa è stata annunciata la prima ricerca nazionale sull’incidenza dei reati su minori nello sport, promossa e ideata da ChangeTheGame, con la collaborazione di Terre des Hommes, e sostenuta da altri partner istituzionali ed enti da sempre impegnati sugli aspetti sociali dello sport come il Vero Volley e la Fondazione Candido Cannavò: La ricerca nasce dall’esigenza di accelerare l’introduzione di nuove regole e nuove politiche per la protezione dell’infanzia in ambito sportivo.
Terre des Hommes con entusiasmo e convinzione partecipa al Tavolo tecnico voluto dal Dipartimento per lo Sport per la realizzazione di una Policy per la Tutela Minori e alla successiva campagna “Battiamo il Silenzio”. Inoltre, la Fondazione ha ricordato il suo impegno sui campi da gioco presentando il percorso di prevenzione e contrasto degli abusi realizzato nell’ultimo biennio al fianco del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC e il lavoro portato avanti a livello internazionale con la UEFA, con la creazione delle linee guida per la Tutela Minori, e con la FIFA, per la tutela di calciatori e calciatrici minorenni ad Haiti.
In parallelo, Terre des Hommes sta lavorando in partnership con Federugby per promuovere parità di genere, empowerment femminile ed eque opportunità: l’obiettivo è accrescere la consapevolezza del gender gap e ridurlo concretamente. Proprio in Italia, la nazionale femminile di rugby è più in alto della maschile nel ranking mondiale, mentre il 99% delle atlete si dice consapevole di pregiudizi e stereotipi e il 98% non fa differenza tra discipline considerate maschili o femminili. I dati sono emersi grazie a una ricerca condotta dalla federazione con Terre des Hommes, che ha intervistato oltre 60 atlete nella fascia 14-26 anni in 7 regioni italiane.
All’evento hanno partecipato molte altre Federazioni sportive, Federazione Italiana Di Atletica Leggera, Federazione Italiana Pallacanestro, Federazione Italiana Nuoto, Federazione Italiana Pallavolo, Federazione Pugilistica Italiana, Federazione Italiana Sport Invernali, che hanno anche patrocinato la campagna indifesa
Silvia Salis, Vicepresidente Vicario CONI: “In occasione della Giornata mondiale delle bambine vorrei sottolineare il ruolo ispiratore dello sport in tutto il mondo. Spesso un’immagine di un’atleta di un Paese dove i diritti delle donne e quindi anche delle bambine non sono garantiti può fare molto nello sviluppo e nella percezione che le bambine di quei Paesi hanno di loro se stesse. Vedere una donna con il velo che corre, vedere un’atleta di un Paese integralista che crea il suo futuro attraverso lo sport può portare infatti un messaggio di speranza e di autodeterminazione per le bambine di quei Paesi dove i diritti delle donne sono negati. Proprio per l’importanza ed il ruolo che ricopre nella società, lo sport va tutelato, bandendo chi si rende protagonista di qualsiasi forma di violenza e discriminazione, così come ha stabilito il CONI lo scorso dicembre, escludendo dal nostro mondo tutti quei soggetti tesserati sanzionati con sentenza passata in giudicato per abusi, molestie e violenza”.
Da oltre 10 anni indifesa delle bambine e delle ragazze. La Campagna indifesa di Terre des Hommes, nata nel 2012 in occasione della prima Giornata Mondiale delle Bambine e Ragazze, ha come obiettivo quello di sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sulle gravi violazioni dei diritti delle bambine e delle ragazze che ogni giorno si verificano nel mondo e sull’importanza di assicurare loro protezione e sostegno. Nel corso degli anni, la Fondazione si è impegnata per cambiare la vita di centinaia di migliaia di bambine e ragazze tramite progetti per l’educazione inclusiva di qualità, la prevenzione di matrimoni e gravidanze precoci, il contrasto allo sfruttamento lavorativo, la protezione di bambine e bambini rifugiati e di ragazze vittime di abusi e violenze in diversi paesi del mondo. In Italia Terre des Hommes collabora con partner, scuole, federazioni sportive e istituzioni per coinvolgere ragazze e ragazzi in attività di formazione e sensibilizzazione volte a favorire la partecipazione giovanile e il protagonismo delle giovani generazioni sui temi del contrasto alla discriminazione e violenza di genere. Il comitato scientifico. Per l’XI edizione il Dossier ha potuto contare sul prezioso contributo di un Comitato Scientifico composto da 14 donne, professioniste eccellenti e di successo nel loro ambito lavorativo quali: Carolina Capria e Mariella Martucci, autrici; Claudia Segre, Presidente di Global Thinking Foundation; Cristina Blasetti, Football & Social Responsibility, FIGC; Denise Di Dio, Presidente Prime Minister; Gaia Marzo, Corporate Brand Director& Equity Partner OneDay Group; Luisa Del Turco, Direttrice Centro Studi Difesa Civile e membro del gruppo “Donne, Pace e Sicurezza” del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale; Lucia Abbinante, Direttrice Agenzia Nazionale per i Giovani; Ludovica Mantovani, Presidente della Divisione Calcio Femminile FIGC e di Fondazione Torneo Ravano Coppa Paolo Mantovani; Mariangela Pira, giornalista; Martina Rogato, Sherpa W20 Italia; Miriam Cresta, CEO Junior Achievement Italia; Renata Duretti, The Circle Italia Onlus; Silvia Lisena, membro del Gruppo Donne UILDM. La Campagna indifesa ha ottenuto il patrocinio di CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Federazione Italiana Giuoco Calcio, Federazione Italiana Di Atletica Leggera, Federazione Italiana Nuoto, Federazione Italiana Pallacanestro, Federazione Italiana Pallavolo, Federazione Pugilistica Italiana, Federugby, Federazione Italiana Sport Invernali. Hanno sostenuto indifesa: Benefit Cosmetics, BIC®, BIC® Foundation, C&A, Cotril, Douglas, Esserbella. catena di profumerie del Gruppo Esselunga, Fondazione Milan, Fondazione Zanetti, Ikea, Kiko MainAD, OneDay Group; Rai per il sociale, RGI Group, Sorgenia, Valvorobica. |
[1] Le fattispecie esaminate sono quelle di cui agli artt. 570, 571, 572, 574, 575, 591, 600 bis, 600 ter, 609 bis, 609 ter, 609 quater, 609 quinquies del codice penale.
[2] Dati consolidati: Fonte SDI/SSD.
[3] https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2022-02/induz_matrimoni.pdf
[4] “Cases: General Report”: indagine condotta in sei Paesi europei (Austria, Belgio, Germania, Romania, Spagna, Gran Bretagna) e altrettante Università intervistando 10.302 atlete e atleti di età compresa fra i 18 e i 30 anni
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