TREVISO – La Procura di Treviso ha deciso di non eseguire l’autopsia sui corpi di Susanna Recchia e della sua bambina di soli 3 anni, Mia, ritrovati senza vita il 15 settembre su un isolotto del fiume Piave, vicino all’Isola dei Morti a Moriago della Battaglia. Il sostituto procuratore Barbara Sabbatini ha optato per un’ispezione esterna dei cadaveri. Se quest’analisi non rivelerà elementi che necessitano di ulteriori indagini, i corpi saranno restituiti alla famiglia e potranno essere organizzati i funerali.
Il contesto della tragedia
La drammatica morte di Susanna Recchia e di sua figlia Mia è stata anticipata da una lettera di cinque pagine trovata nell’abitazione di Susanna. In questo scritto, la donna ha esposto i suoi sentimenti e le sue intenzioni. La tragedia è avvenuta quando Susanna ha deciso di gettarsi nel fiume Piave con la bambina.
Le ultime ore prima della tragedia
Secondo quanto emerso, Susanna aveva detto al padre di Mia, dal quale si era separata, di passare a prendere la bambina sabato mattina per il weekend. Tuttavia, sembra che la donna sia partita in macchina con la figlia già la sera di venerdì 13 settembre. L’auto è stata trovata nel tardo pomeriggio di sabato a Covolo di Pederobba, all’inizio del Ponte di Vidor, dove si presume che le due abbiano trovato la morte.
Le prossime fasi dell’indagine
L’ispezione esterna dei corpi, decisa dalla Procura, è un passaggio importante per capire cosa sia accaduto nelle ultime ore di vita delle vittime e i motivi che hanno spinto Susanna a compiere questo gesto estremo. Se emergessero elementi nuovi o dubbi, l’indagine potrebbe essere ampliata, ma al momento si attende l’esito dell’ispezione per permettere alla famiglia per fissare la data del funerale.
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